Economia

Ex Ilva, protesta all'indotto di Taranto. Incontro governo-sindacati

di Redazione Economia

Le aziende si “attendono di essere convocati dal Governo e garanzie su crediti maturati"

Ex Ilva, prevertice di governo a Palazzo Chigi prima dell'incontro con i sindacati 

Secondo quanto scrive l'Adnkronos si terrà un prevertice di governo a Palazzo Chigi sull'ex Ilva prima dell'incontro con le sigle sindacali, in agenda alle 15. Prima di spostarsi alla Sala Monumentale, alle 14 faranno il punto sullo stabilimento di Taranto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, i ministri dell'Economia, delle Imprese e del Lavoro, Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso e Marina Calderone. Collegato da remoto, anche il responsabile per gli Affari Europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto.

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Calderone: "Tavolo ministero sarà cosa quasi immediata, tuteleremo lavoratori"

Questa mattina alle 6 è iniziata la protesta delle aziende dell'indotto di Taranto che fanno capo ad Aigi, Casartigiani e Confapi contro la possibilità che Acciaierie d’Italia sia commissariata da governo. I lavoratori presidiano le portinerie del siderurgico garantendo comunque la sicurezza degli impianti. La mobilitazione, come spiega Fabio Greco, presidente di Aigi, andrà avanti “per senso di responsabilità legate a ragioni di sicurezza” garantendo il minimo mantenimento degli impianti. Ma le aziende si “attendono di essere convocati dal Governo anche attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico” e rinnovano la richiesta di precise “garanzie sui crediti maturati al 31 dicembre 2023” che per le imprese di Aigi ammontano a 120 milioni di euro. E in caso di mancate risposte, da domani, la protesta si trasformerà in “blocco totale e le responsabilità di ciò che potrebbe accadere non saranno certo ascrivibili a noi", conclude Greco.

''Oggi abbiamo un tavolo con sindacati, ma io credo che sarà una cosa quasi immediata'', ha sottolineato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, rispondendo alle domande dei cronisti sull'apertura di un tavolo al ministero sugli ammortizzatori sociale per i lavoratori dell'ex Ilva, in occasione di un convegno sul welfare state nella Ue. ''È importante avere un quadro complessivo e poi definire le azioni da fare -spiga Calderone-. Ci sono ancora dei passaggi legali da gestire ma noi su questo abbiamo dato un segnale di celerità perché le risposte devono essere date in tempi celeri''. ''Dal momento in cui non abbiamo avuto risposte dal socio maggioranza, credo che il governo abbia assunto le sue responsabilità dando seguito anche alle iniziative necessarie per tutelare i lavoratori'', conclude il ministro.

''Noi non lasceremo indietro i lavoratori in senso ampio anche avendo attenzione per chi lavora per le aziende dell’indotto. Il nostro obiettivo e tutelare i posti di lavoro e quindi dare garanzie e continuità occupazionale nell’ottica di avere una massima attenzione alle tematiche e problematiche legate alla sicurezza'', ha aggiunto spiegando che " abbiamo fatto già un intervento che mette in sicurezza la prosecuzione degli ammortizzatori sociali -continua Calderone-. Nel contempo abbiamo puntualizzato che il personale di manutenzione potrà essere inserito nei programmi di cig solo se questo è compatibile con le priorità e le attività di manutenzione e salvaguardia degli impianti e di tutela e sicurezza dei lavoratori''.

Bombardieri: "Estromettere colpevoli disastro, ci sono margini ricostruzione"

"Il primo passo è estromettere chi ha contribuito al disastro dell'Ilva. E' chiaro che va costruito un percorso di ricostruzione con un piano industriale serio, che tenga conto della salvaguardia dell'occupazione e della necessità di un Paese come il nostro di avere un'azienda che produce acciaio", ha detto il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, a margine dell'evento della Uilca sulla desertificazione bancaria.

Quanto ai margini per arrivarci, ha aggiunto, "secondo noi ci sono, si devono trovare. Gli errori accumulati in questi anni dimostrano che purtroppo quella strada era sbagliata. Bisogna farsi carico degli errori fatti nel passato e guardare al futuro - ha ribadito - per dare al Paese industrializzato come il nostro la possibilità di avere un'azienda importante come l'Ilva che produca acciaio".