Economia
Gazprom chiude i rubinetti alla Germania: lo spettro dell’addio al gas russo

In Italia, per ora, non c'è ancora nessun allarme. Ma le mosse dei russi sono state spesso imprevedibili
Gazprom chiude i rubinetti del gas di Nord Stream: Germania a secco
Gazprom ha comunicato che il gasdotto Nord Stream fermerà entrambe le pipeline di distribuzione dall’11 al 21 luglio per eseguire delle riparazioni programmate. Ma è una notizia drammatica: vuole dire che per 10 giorni non arriverà tramite il gasdotto neanche un metro cubo di combustibile russo. E che cosa succederà se i lavori dovessero protrarsi? E se si trattasse, come sembra, dell’ennesima sceneggiata dei russi? Al momento fonti accreditate interpellate da Affaritaliani.it non pensano che analoga situazione possa verificarsi anche in Italia.
Partiamo dai dati di fatto: quasi tutto il nostro gas passa dall’Ucraina, ma Gazprom può decidere di deviarne una parte dal Nord Stream. È lo “stratagemma” impiegato già nelle sorse settimane per ridurre la dotazione destinata al nostro Paese. La domanda che tutti si fanno è: può Gazprom decidere di deviare tutto il gas sul Nord Stream e poi sostenere che dovrà essere oggetto di manutenzione, di fatto chiudendo le forniture? Questa è una delle tre ipotesi che potrebbero verificarsi. La seconda è che Mosca, che oggi fornisce 33-34 milioni di metri cubi sugli oltre 200 che affluiscono in Italia. Non più una dipendenza assoluta dalla Russia, come è invece per la Germania. Infine, c’è anche l’ipotesi intermedia, cioè che Putin decida di ridurre ulteriormente le forniture per speculare ancora sul prezzo e mettere fieno in cascina, visto che si prospetta un graduale distacco dal gas di Mosca.
Gazprom ha prodotto 238,4 miliardi di metri cubi di gas tra gennaio e giugno 2022, secondo i dati preliminari diffusi dall'azienda, ovvero l'8,6% (22,4 miliardi di metri cubi) in meno rispetto allo scorso anno. Le esportazioni verso paesi esterni alla Federazione Russa sono state pari a 68,9 miliardi di metri cubi, pari al 31% (31 miliardi di metri cubi) in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Le esportazioni di gas verso la Cina, invece, attraverso il gasdotto Power of Siberia sono in crescita. Le consegne di gas dall'oleodotto russo alla Cina sono cresciute del 63,4% nei primi sei mesi del 2022. Da notare che Gazprom ha deciso di non pagare dividendi.