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Economia
Istat, giù le stime di crescita: pesano guerra e inflazione

Istat, nel 2021 la crescita si è attestata al 6,6%

L'Istat taglia le stime di crescita dell'Italia con un Pil che cresce ma rallenta rispetto al 2021. A pesare le corsa all'inflazione e la guerra in Ucraina.

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, unita al deprezzamento dell'euro sul dollaro e all'aumento del costo delle materie prime, spingono infatti l'Istat a rivedere in senso negativo le previsioni per l'economia italiana per il 2022 e il 2023. L'Istat calcola che il Pil italiano continuerà a crescere sia nel 2022 (+2,8%) sia nel 2023 (+1,9%), seppur in rallentamento rispetto al 2021, quando si è attestato al 6,6%.

Soprattutto, le prospettive per i prossimi mesi "sono caratterizzate da elevati rischi al ribasso", visto il rischio di ulteriori incrementi nel sistema dei prezzi, la flessione in corso del commercio internazionale e l'aumento dei tassi di interesse messo in campo dai principali istituti di credito internazionali.

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