Economia

Conti pubblici, la Commissione Ue grazia l'Italia: "Il piano di riduzione del debito è credibile" 

di redazione economia

La Commissione europea indica che otto stati dell’area euro siano “in linea” con le raccomandazioni Ue. 'L'Italia dovrebbe mettere fine alla situazione di deficit pubblico eccessivo entro il 2026

Conti pubblici: Ue, semaforo verde per bilancio 2025 e piano a medio termine Italia

La proposta di legge di bilancio 2025 è “in linea” con le raccomandazioni Ue perché la spesa netta rientra nei limiti definiti dalle nuove regole del patto di stabilità. E così il piano di bilancio a medio termine perché “soddisfa” i requisiti del nuovo quadro stabilendo “un percorso di bilancio credibile per garantire che il livello del debito sia posto su un percorso discendente sostenibile o mantenuto a livelli prudenti”. È questa la valutazione della Commissione europea, che ha presentato il “pacchetto” d’autunno del semestre europeo di “governance” economica che mette in pratica per la prima volta la riforma del patto di stabilità. L’Italia, come già ampiamente noto avrà sette anni di tempo invece di quattro per l’aggiustamento in modo che sia più graduale sulla base dell’impegno ad attuare una serie di riforme e investimenti.

Per quanto riguarda il giudizio sulle leggi di bilancio 2025, la Commissione europea indica che otto stati dell’area euro siano “in linea” con le raccomandazioni Ue: oltre all’Italia si tratta di Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia. I piani di bilancio per l’anno prossimo di Estonia, Germania, Finlandia e Irlanda “non sono completamente in linea”: per Finlandia e Irlanda la spesa netta annuale, per Estonia, Germania e Irlanda la spesa netta annuale e/o cumulata negli anni è prevista superiore ai limiti definiti. Lussemburgo, Malta e Portogallo non sono completamente in linea perché non prevedono la fine graduale delle misure di sostegno sull’energia. L’Olanda – caso più unico che raro – non è in linea perché la spesa netta sia in termini annuali che in termini pluriennali è superiore al “tetto”. Non è in linea neppure la Lituania perchè la spesa netta eccede i tassi considerati da Bruxelles appropriati.

Per quanto riguarda i piani pluriennali di bilancio (piano strutturale di bilancio a medio termine 2025-2029) i Paesi “promossi” dalla Commissione oltre all’Italia sono Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia. Per l’Olanda si raccomanda l’adozione di un percorso della spesa netta coerente con le conclusioni della Commissione.

Sono cinque i Paesi che vedono riconosciuta la possibilità di estendere l’aggiustamento dei Conti pubblici di tre anni, da quattro a sette in totale, per renderlo più graduale: oltre all’Italia si tratta di Finlandia, Francia, Spagna e Romania). Le raccomandazioni sui percorsi pluriennali di spesa netta riguardano la correzione del disavanzo eccessivo per gli otto Stati membri (Belgio, Francia, Ungheria, Italia, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia) attualmente soggetti alla procedura per deficit pubblico eccessivo (sopra il 3% del pil). Il pacchetto include anche una per Austria e Finlandia che valuta la conformità di questi Stati membri al criterio del disavanzo. L'Austria ha un deficit quest’anno superiore al 3% del pil nel 2024, le previsioni della Commissione non ne prevedono una riduzione al di sotto nel 2025 o nel 2026 a politica invariata. Di qui la prospettiva di proporre al Consiglio Ue di stabilire che in Austria esiste un disavanzo eccessivo. Le autorità austriache hanno espresso la loro intenzione di adottare le misure necessarie per riportare il disavanzo al di sotto del 3% nel 2025. La Commissione è pronta a valutare nuove misure non appena formalmente concordate dal governo e sufficientemente dettagliate. Nel caso della Finlandia, che ha anche segnalato un disavanzo pianificato superiore al 3% del PIL per il 2024, la Commissione non intende proporre l'apertura di una procedura per disavanzo eccessivo, poiché non si prevede più che il disavanzo superi il valore di riferimento già a partire dal 2025 senza ulteriori misure.

Il piano a medio termine tedesco è stato rinviato a causa della convocazione delle elezioni federali. Deve essere rilevato che questa volta non è andata benissimo ad alcuni dei "frugali" sempre pronti ad accusare altri Stati di eccesso nella spesa pubblica e inclini ad aumentare l’indebitamento. Nei giudizi non positivi della Commissione europea sui piani di bilancio 2025 Germania e Finlandia sono stati giudicati Paesi “non completamente in linea” sul percorso della spesa pubblica netta e con le raccomandazioni europee. Nella stessa situazione anche l’Olanda.

LEGGI ANCHE: Debito pubblico in leggero aumento, a un passo dai 3 mila miliardi di euro. Aumentano le entrate tributarie

Deficit: Ue, entro fine aprile 2025 l'Italia presenti misure per portarlo in linea nel 2026

Nella raccomandazione sulla procedura per deficit eccessivo aperta sull’Italia viene ricordato che il piano di bilancio per il periodo 2025-2029 presenta un aggiustamento di bilancio distribuito su sette anni. E che il percorso correttivo di spesa netta “è coerente con un aggiustamento strutturale annuo minimo di almeno lo 0,5% del pil come parametro di riferimento per gli anni in cui si prevede che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superi il valore di riferimento” (3% del pil).

Sulla base del percorso di spesa netta, quale unico riferimento operativo per il monitoraggio della conformità, stabilito nella raccomandazione del Consiglio che approva il piano dell'Italia e nella presente raccomandazione, e sulla base delle previsioni d'autunno 2024 della Commissione europea, si prevede che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuisca dal 3,8% del pil nel 2024 al 2,9% entro il 2026. Analogamente, sulla base delle ipotesi del piano, il disavanzo scenderebbe al di sotto del valore di riferimento del 3% nel 2026. Sulla base del percorso correttivo di spesa netta da raccomandare, del quadro di proiezione del debito pubblico a medio termine della Commissione europea e delle previsioni d'autunno 2024, il debito delle amministrazioni pubbliche aumenterebbe dal 136,6% del pil a fine 2024 a circa il 140% nel 2026.

Inoltre, “le misure di risanamento del bilancio dovrebbero garantire una correzione duratura del disavanzo eccessivo, pur essendo orientate a migliorare la qualità e la composizione delle finanze pubbliche, preservare gli investimenti e rafforzare il potenziale di crescita dell'economia”. Le riforme di natura fiscale e più in generale economica (comprese le riforme alla base dell'estensione del periodo di aggiustamento da 4 a 7 anni) “dovrebbero migliorare in modo sostenibile il potenziale di crescita e resilienza dell'economia e sostenere la sostenibilità di bilancio”.