Economia

Marina Berlusconi non vuole scendere in politica. Mentre Pier Silvio...

Dopo l'eredità economica di Silvio Berlusconi, c'è ora da capire che cosa fare con quella politica, ben più complessa da raccogliere

Tant’è che riferiscono di una Marina Berlusconi furiosa e di un Antonio Tajani che ha cercato subito di arginare le richieste dell’esecutivo. In molti scommettono che il testo che approderà alle Camere sarà molto diverso da quello ipotizzato inizialmente e che i 3,5 miliardi auspicati diventeranno – se va bene – meno della metà. Per Mediolanum, secondo le ultime stime, si dovrebbe erodere una quota compresa tra il 45 e il 50% degli utili, che per il 2022 sono stati di circa 522 milioni. Se si riuscirà, tramite mosse politiche, a ridurre l’impatto della norma, sicuramente la Berlusconi tirerà un bel sospiro di sollievo. E la diplomazia è al lavoro per far capire non solo a Forza Italia, ma anche ad altre parti del governo, che è bene riscrivere quanto deciso in una notte da Giorgia Meloni, sempre più donna sola al comando. 

Ma c’è qualcun altro che potrebbe esultare se Marina Berlusconi decidesse di non scendere in politica: è la stessa Giorgia Meloni, che si ritroverebbe al tempo stesso senza un alleato “bellicoso” in casa e senza un ulteriore partner di peso con cui dover concordare linee economiche e strategiche che si fanno sempre più complesse a mano a mano che calano i margini di manovra. Il deficit concordato per il 2024 è del 3,7%, quello di quest’anno potrebbe schizzare fino al 6% dicono alcuni analisti, ma è certo che risorse ce ne sono pochine e serve avere mano libera.

L’eredità politica di Berlusconi, allora, potrebbe essere raccolta da Pier Silvio. Il quale rimane il dominus di Mfe, che vuole rendere uno dei più importanti player continentali nel mercato televisivo, ma che al tempo stesso ha un’indole meno pugnace e più abituata alla mediazione. Ed è anche più “centrista” rispetto alla sorella. Una figura perfetta per la collocazione di Forza Italia nell’alveo del Partito Popolare, sulla falsariga di quanto annunciato anche da Antonio Tajani. Senza dimenticare, tra l’altro, che un’eventuale vicinanza con Matteo Renzi sarebbe più facile da digerire se orchestrata proprio da un personaggio come Pier Silvio. Suggestioni, per ora. Ma alcune indicazioni fanno capire che l’idea c’è. Al momento, di concreto c’è poco, se non qualche dichiarazione “rubata” a margine della presentazione dei palinsesti di Mediaset a luglio. Quel “per ora” come seguito al suo “no grazie” alla discesa in campo ha fatto sobbalzare i giornalisti. In realtà, in questo momento, sembra più plausibile un suo coinvolgimento come padre nobile di un ritrovato rapporto tra la politica e le aziende del Cavaliere. Poi, dopo le europee, tutto tornerà possibile: anche una discesa in campo di uno dei rampolli di Silvio Berlusconi.