Economia
Pensioni anticipate per lavoratori fragili: guida alle agevolazioni
L'obiettivo è garantire ai lavoratori fragili la pensione a 63 anni. Il punto sulle proposte legate alla riforma delle pensioni
Pensioni anticipate per lavoratori fragili, guida alle agevolazioni: stallo sulle proposte di riforma
Sulla riforma delle pensioni le proposte di anticipo pensionistico avanzate da INPS e Sindacati per lavoratori fragili, caregiver e disoccupati sono in fase di stallo. La maggior parte delle proposte è finalizzata a garantire flessibilità in uscita, quindi con particolare riferimento alle opzioni di pensione anticipata, tra le quali ricordiamo che dal 2022 non ci sarà più Quota 100. Alcune riguardano particolari categorie, ad esempio i lavoratori fragili come, tra gli altri, immunodepressi e malati oncologici. Vediamo quali agevolazioni previdenziali si ipotizzano per questi lavoratori.
Proposte del Governo per la riforma pensioni 2021-2022
Lavoratori fragili e pensione anticipata
Le proposte delle sigle sindacali per la riforma pensioni, oltre a prevedere un abbassamento di 5 anni per la pensione di vecchiaia e la possibilità per tutti di ritirarsi con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, comprendono anche un rafforzamento delle tutele per i lavoratori fragili. Questo obiettivo viene perseguito attraverso il ricorso a una pensione di garanzia per le carriere discontinue e con l’estensione dell’APe sociale e della platea dei lavori usuranti e gravosi. Anche il presidente dell’INPS ha rimarcato la necessità di garantire uno scivolo pensionistico per i fragili, nonché per i disoccupati espulsi dalla crisi pandemica.
Pensione anticipata per categorie protette, caregiver e precoci
Si propongono tutele previdenziali simili a quelle già previste per disoccupati, precoci e invalidi. Utilizzando i fondi di solidarietà, quindi senza oneri aggiuntivi per le Casse dello Stato, si potrebbe garantire ai lavoratori fragili la pensione a 63 anni. Infine, si propone di prevedere delle particolari tutele per i lavoratori fragili che hanno più di 55 anni e che sono affetti da patologie croniche, da più patologie o stati di immunodepressione congenita o acquisita. La platea stimata dall’INPS non è molto ampia, sicuramente sarebbe molto meno numerosa di quella che finora ha aderito a Quota 100.