Economia
Pensioni, tagli ridotti solo per i medici. Ma per i sindacati non è abbastanza
Il governo mette mano alla manovra e modifica l'articolo 33. Assegno anticipato con 42 anni e 10 mesi di contributi. Il dettaglio e chi ci guadagna
Pensioni, la mossa del governo per medici e infermieri. Ecco come cambia l'articolo 33 della manovra
Solo tre giorni fa tutti i medici e gli infermieri d'Italia avevano deciso di incrociare le braccia, sciopero
generale per protestare contro i tagli alla Sanità pubblica decisi dal governo Meloni, ma anche per la norma che di fatto gli impediva lo scivolo, vale a dire la pensione anticipata. Ma su questo punto ci sono novità importanti, l'esecutivo - si legge su Repubblica - ha deciso di mettere mano alla manovra. Cambia l’articolo 33, quello che taglia le pensioni di 732 mila lavoratori pubblici in vent’anni, tra medici, dipendenti degli enti locali, insegnanti e ufficiali giudiziari. Un emendamento del governo, bollinato dalla Ragioneria, introduce tre modifiche. Le prime due per tutti, la terza solo per medici e infermieri.
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Primo, - prosegue Repubblica - esclusi dal taglio tutti coloro che maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata entro il 31 dicembre. Secondo, esclusi dal taglio tutti coloro che andranno – dal 2024 in poi – in pensione di vecchiaia a 67 anni. Terzo, solo per medici e infermieri che vanno in pensione anticipata dal prossimo anno (con 42 anni e 10 mesi di contributi, uno in meno per le donne): il taglio è ridotto di un 36esimo per ogni mese in più al lavoro. Quindi il taglio si azzera con 3 anni di lavoro in più. Le finestre fanno risparmiare a regime 1,1 miliardi. Tanto quanto serve alla Ragioneria per coprire le "salvaguardie" introdotte con l’emendamento. Sono esclusi dal taglio, dice ancora il nuovo articolo 33, tutti i dipendenti pubblici che sono messi "a collocamento d’ufficio".
Manovra: sindacato infermieri, l'emendamento 'non è abbastanza'
'Non è abbastanza', l'emendamento che modifica l'articolo 33 della bozza della Legge di bilancio sul possibile taglio delle pensioni: lo rileva Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, che in una nota rileva: "siamo pronti, come annunciato, a nuove giornate di sciopero e se necessario a portare la nostra protesta fino a Bruxelles". De Palma osserva che "le modifiche sono 3, una delle quali destinata solo a medici ed infermieri e per quanto ci riguarda ci si viene incontro, sì, ma solo parzialmente.
"Siamo sconcertati - prosegue la nota - di fronte ad ipotesi come quella che prevede la possibilità che un infermiere possa restare, anche se di propria sponte, in servizio fino a 70 anni". Pur riconoscendo "la buona volontà del governo nel cercare di venire incontro alle nostre richieste", il presidente del sindacato nazionale degli infermieri osserva che "quello che si legge nell'emendamento non è quello che i professionisti chiedono. Non è la soluzione alle dimissioni volontarie che rischiano di arrivare in massa, alle fughe di giovani infermieri all'estero, che già sono una triste realtà" e che "è necessario escludere, senza mezzi termini, infermieri e medici dall'applicazione della tagliola pensionistica". Per questa ragione, conclude la nota, "continueremo, accanto ai medici, nella nostra serrata lotta, arrivando se necessario, come annunciato, ad ulteriori giornate di sciopero nel mese di gennaio".