Economia
Reddito di cittadinanza verso la fine. I 5 Stelle tremano: ecco i dati reali
Le politiche della ministra Calderone raccolgono un consenso che fa paura ai pentastellati. Ecco smentite le "bufale" propagandistiche sul sussidio statale
Il Reddito di Cittadinanza ha sostituito nel 2019 il Rei, già esistente e regolarmente funzionante. Invece, con il Rdc si è voluta allargare la platea a dismisura (sin dai 18 anni) con una mera autocertificazione, senza effettuare alcun controllo sui requisiti necessari, creando cosi la base per una serie infinita di abusi e di illeciti scoperti solo in modo marginale. A fronte di questo non vi è stata crescita nell’occupazione, anzi tutt’altro. Ecco perché si sono sperperati una montagna di soldi pubblici solo a fini assistenzialistici e di consenso elettorale.
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Lavoro, Unioncamere ha censito centinaia di posti disponibili
Non è vero che le rilevazioni di UnionCamere siano esclusivamente riferite ai profili specializzati. Infatti, riceve le previsioni delle opportunità disponibili e poi valuta il grado di difficoltà di reperimento delle competenze. Ne vengono segnalati anche da settori dove non servono abilità specialistiche di alto livello. Al sistema economico italiano in queste settimane mancano 400mila stagionali nel turismo, nella ristorazione e la mancanza di manodopera tecnica per qualifiche basse riguarda soprattutto il settore dell’edilizia, dell’agroalimentare e della movimentazione merci con picchi del sessanta per cento di difficile reperibilità.
Per più del cinquanta per cento della domanda di lavoro in questi mesi non è richiesto uno specifico titolo di studio o è sufficiente il diploma e la qualifica professionale. Esattamente in linea con la media dei percettori del reddito di cittadinanza.
Il RdC disincentiva il cercare e accettare lavoro?
Da quando è stata approvato il decreto 48 che contiene la riforma del sussidio il numero dei percipienti il RdC è diminuito in modo drastico, insieme all’aumento esponenziale degli occupati. Aumento di centinaia di migliaia di lavoratori assunti per lo più a tempo indeterminato. Altro che incentivo al precariato. Per non parlare poi del fenomeno degli stagionali, praticamente spariti lo scorso anno, ma che invece sono miracolosamente ricomparsi in questa stagione estiva. I datori di lavoro alla ricerca di personale non si sentono più rispondere “Sono disponibile ma solo per lavorare in nero, perché perderei il reddito di cittadinanza”. Evviva!