Economia

Renault, De Meo Ceo dal prossimo primo luglio. Le sfide del manager

Dal primo luglio l'italiano Luca De Meo assumera' la guida di Renault. Il suo compito non sara' facile: dovra' rilanciare e dare nuova vita all'alleanza tra i francesi e i giapponesi di Nissan e Mitsubishi, dopo un anno di crisi. Vincolato a Volkswagen da una clausola di non concorrenza, De Meo non era in grado di entrare in carica prima del primo luglio. Il presidente del cda di Renault, Jean-Dominique Senard, conta su questo manager italiano, multilingue e che parla perfettamente il francese, per dare nuova vita a un business fortemente scosso dalla traumatica uscita di scena di Carlos Ghosn, ex capo del gruppo che a fine dicembre ha raggiunto clandestinamente il Libano per sfuggire dalla giustizia giapponese, che doveva giudicarlo per presunte appropriazioni indebiti.

De Meo e' un esperto di marketing che ha trascorso tutta la sua carriera nel settore automobilistico. Nel 2015 ha rimesso in piedi il gruppo spagnolo Seat, dove si e' insediato dopo aver guidato le vendite del produttore tedesco Audi e aver precedentemente ricoperto la posizione di numero due di Sergio Marchionne in Fiat. A ottobre, gli amministratori della Renault avevano deciso di licenziare il direttore generale Thierry Bollore', il cui stile di gestione, ritenuto troppo autoritario, era stato messo in discussione. Il primo compito di Meo in Francia dovra' essere quello di ridare smalto ai marchi Renault soprattutto quelli di fascia alta, che dovra' distinguere nettamente dalla controllata rumena "a basso costo" Dacia.

Il titolo Renault in Borsa ha perso oltre la meta' del suo valore dall'arresto di Carlos Ghosn nel novembre 2018, a dimostrazione della degli investitori dopo un anno di crisi e di scontri tra la casa francese e la sua alleata Nissan. Senard, che l'anno scorso ha preso il controllo della Renault nel bel mezzo della 'tempesta' Ghosn, sta ora cercando di convincere gli investitori che e' in corso una rifondazione della partnership franco-giapponese, mentre circolano voci di un possibile divorzio. 

Una rinnovata cooperazione con Nissan, di cui Renault detiene il 44% e che a sua volta detiene il 15% di Renault, e' considerata cruciale per la rafforzare la capacita' del gruppo di far fronte agli sconvolgimenti tecnologici in atto nel settore automobilistico. L'elettrificazione, le nuove funzioni di guida autonoma e la connettivita' dei veicoli richiedono infatti ingenti investimenti e quindi una adeguata dimensione critica per ammortizzarli nel lungo periodo. Con Mitsubishi, di cui Nissan possiede il 34%, l'alleanza franco-giapponese e' salita al terzo posto nel mondo per le case automobilistiche per i volumi venduti, dietro la Volkswagen tedesca e la Toyota giapponese, ma con una redditivita' molto piu' bassa, colpa di sinergie finora dimostratesi insufficienti.

"L'80% di questa alleanza e' davanti a noi e non dietro", ha recentemente dichiarato Senard, mentre un rinnovamento dei team di gestione e' stato effettuato presso Renault e Nissan. Un incontro dei leader dell'alleanza e' previsto per giovedi' prossimo presso la sede del produttore giapponese a Yokohama. Sono attese decisioni su progetti concreti come lo sviluppo di veicoli comuni. Alla fine di novembre, un nuovo segretario generale dell'Alleanza, Hadi Zablit, e' stato nominato per coordinare i nuovi progetti di cooperazione industriale dei tre partner. La Renault ha anche reclutato all'inizio di gennaio l'ex capo della ricerca e dello sviluppo dal suo rivale francese Psa, Gilles Le Borgne.