Verona, Vicenza e Reggio son per Boccia. No unitarietà pro-Vacchi in Emilia
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
INDISCRETO/ Il contenuto del patto fra Aurelio Regina e Alberto Vacchi? Non una vicepresidenza diretta per il presidente di Sigaro Toscano, come invece era circolato ieri mentre le agenzie battevano l'indiscrezione del passo indietro di Regina nella corsa per il post-Squinzi. Ma una posto nella squadra dei vice di Vacchi per lo stimato Maurizio Stirpe, presidente in scadenza di Unilazio. E Regina cosa avrebbe chiesto in cambio dei voti portati in dote al numero uno di Bologna? Il secondo mandato alla guida dell'associazione degli imprenditori del Lazio una volta che Stirpe avrà fatto il salto di categoria. Ovviamente, grazie alle intercessioni del nuovo vertice di Confindustria... |
Secondo quanto può riferire in anteprima Affaritaliani.it, i presidenti delle tre territoriali hanno fatto il nome di Boccia come l'imprenditore più adatto, fra i quattro presentatisi per il post-Squinzi, a succedere a Mr Mapei. Verona e Vicenza sono due delle province più industrializzate d'Italia. Reggio Emilia, invece, è importante perché dal punto di vista simbolico, come raccontato più volte da Affaritaliani.it, rompe l'unitarietà della regione d'appartenenza per Vacchi. Unitarietà più volte sbandierata invece dal presidente di Confindustria Emilia Romagna Maurizio Marchesini, grande sponsor di Vacchi e, non più tardi di ieri, dal numero uno di Unindustria Rimini e Confindustria Romagna Paolo Maggioli.
"Rimini e Forlì-Cesena sono convinte per Vacchi. Ravenna ha una posizione più variegata, ma nessun scisma in Emilia Romagna, assolutamente", aveva sentenziato ieri Maggioli all'uscita di Assolombarda dopo l'incontro con i saggi. "Variegata" stava per 11 voti in favore di Vacchi, sei preferenze invece per Boccia e quattro astenuti (con la non partecipazione al voto del presidente Ottolenghi) mentre oggi Reggio Emilia si è espressa in maggioranza a favore di Boccia. E meno male che l'Emilia-Romagna era unita e compatta in favore di Vacchi, come si è affrettato a dire in occasione della prima riunione delle proprie territoriali Marchesini, mentre Affaritaliani.it dava contezza della non esistenza di un fronte comune in terra emiliano-romagnola. Che dire? Salvate il soldato Marchesini e pure il soldato Maggioli?
Intanto, sulla partita in Confindustria, il presidente di Viale dell'Astronomia Giorgio Squinzi, interpellato da Affaritaliani.it, spiega: "Si gioca al di fuori delle mie competenze. Sono un osservatore come tutti gli altri, quindi non ho un ruolo attivo". "No comment", poi alla domanda su "che tipo di imprenditore vorrebbe vedere come prossima guida dell'associazione dell'Aquilotto. Come per gli altri past-president, l'argomento per Squinzi è off-limits, ma si sa per chi propende Mr Mapei...