Esteri

Panama Papers, proteste a Downign Street. Cameron: "Ho gestito male la vicenda"

Non sembrano bastare le pubbliche ammissioni del premier britannico, David Cameron, a placare gli animi dei cittadini. In centinaia si sono radunati davanti a Downign Street per protestare e chiedere le sue dimissioni, dopo che il capo del governo inglese, che in un primo momento aveva negato qualsiasi tipo di coinvolgimento nella vicenda Panama papers, giovedì ha rivelato che lui e la moglie Samantha avevano delle quote per un valore di oltre 30mila sterline nel fondo, quote che poi hanno venduto prima che lui diventasse premier. Dai documenti è emerso, infatti, che il padre Ian Cameron, morto nel 2010, mise in piedi nel 1980 un fondo offshore, il Blairmore Investment Trust registrato alle Bahamas.
 
Un panama in testa, camicie hawaiane, il drappello londinese ha chiesto le dimissioni di Cameron prima davanti alla residenza del primo ministro, poi presso l'hotel dove si tiene il congresso Tories in vista delle amministrative di maggio. La  protesta davanti al numero 10 di Downing Street, però, ha raccolto solo alcune centinaia di persone, niente a che vedere con la mobilitazione vista in Islanda: anche oggi è attesa a Reykjavik una grande manifestazione.

Cameron ha presentato un mea culpa sui troppi indugi mostrati prima di confessare di avere tratto profitti dalla società off-shore di suo padre. Un mea culpa che la stampa britannica ha subito definito "drammatico" e che conferma quanto il premier britannico abbia preso sul serio la bufera che si è scatenata dopo l'ammissione. Intervenuto al congresso di primavera del partito conservatore a Londra, Cameron ha detto che avrebbe dovuto "meglio gestire la vicenda dei Panama papers". "Non è stata una grande settimana, so che avrei dovuto meglio gestire questa vicenda, non prendetevela con i miei consiglieri, la colpa è mia, ho imparato la lezione", ha dichiarato il primo ministro conservatore davanti al suo partito.

Ci sono voluti quattro giorni e quattro comunicati prima di ammettere di aver avuto delle quote, vendute prima di diventare premier. Il capo dell'esecutivo ha poi ribadito la promessa di pubblicare 'prossimamente' le dichiarazioni dei redditi degli ultimi quattro anni.

Il segretario di Assemblea del popolo, Sam Fairbairn, ha accusato Cameron e i conservatori di formare un "governo di ricchi" e di essere impantanato in diverse crisi, da quella per i problemi nel settore siderurgico nel Regno Unito agli scioperi dei medici.