Esteri
Guerra Ucraina, il piano Draghi sul gas: Algeria, Qatar, Azerbaigian... Mappa
L'Italia cerca fonti alternative di approvvigionamento tra Africa, Caucaso e Medio Oriente. Ma sostituire quei 30 miliardi di importazioni da Mosca sarà dura
Guerra Ucraina, le relazioni privilegiate Italia-Qatar
L'Italia non è l'unica ad aver messo nel mirino i rapporti col Qatar per aumentare l'approvvigionamento energetico. Poche settimane fa gli Stati Uniti hanno tenuto colloqui proprio con il Qatar (insieme ad altri grandi esportatori di gas) per pianificare misure di emergenza nel caso in cui un'invasione russa dell'Ucraina interrompa le forniture all'Europa. Tali contatti, incentrati sulla possibilità di assicurare ulteriori carichi di gas naturale liquefatto via mare, sono diventati ormai sempre più urgenti con l'accrescere delle tensioni con la Russia.
L'Italia può far valere dalla sua parte rapporti già molto profondi. Come spiegato dall'ambasciatore Alessandro Prunas in un'intervista ad Affaritaliani.it, gli ambiti di cooperazione bilaterali sono già molteplici. Dal dialogo sempre aperto sulle principali crisi regionali, la cui composizione è tra le priorità della politica estera italiana e nelle quali il Qatar si sta sempre più profilando quale interlocutore di spicco. Al di fuori dell’ambito politico, è in crescita la cooperazione nel settore della sicurezza, soprattutto in vista dell’importante appuntamento rappresentato dalla coppa del mondo del 2022, alla cui preparazione e organizzazione hanno inoltre contribuito numerose aziende italiane.
Sul gas d'altronde l'ambasciatore Prunas ha sottolineato quanto il legame fosse già avviato: "Si tratta di una fonte energetica che, per quanto non sia rinnovabile, è sicuramente molto meno inquinante di altre, e, applicando le tecnologie di cosiddetta “carbon capture”, potrebbe sostanzialmente diventare un’energia pulita: le esportazioni del Qatar verso l’Italia sono in gran parte basate sulle materie prime, mentre molte aziende italiane attive nel settore delle tecnologie e delle infrastrutture energetiche esportano i loro prodotti o sono presenti nel Paese".
Gas, missione Di Maio in Azerbaigian
Il Qatar non può essere da solo un'ancora di salvezza. Può dare una grossa mano, ma non basta. Ecco allora anche la pista che porta ai paesi del Caucaso, soprattutto l'Azerbaigian. Sempre non a caso, proprio in questi giorni il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio, assistito dal sottosegretario Manlio Di Stefano, sarà in missione in Azerbaigian e Armenia. La tappa a Baku si inserisce nel solco dell'attività di diplomazia energetica promossa da Di Maio all'indomani dell'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, finalizzata a accelerare il processo di diversificazione energetica tramite il rafforzamento delle collaborazioni in essere con partner affidabili e dalle grandi potenzialità.
Nei suoi incontri con il presidente della Repubblica Aliyev, con il ministro degli Esteri Bayramov e con il ministro dell'Energia Shahbazov, il titolare della Farnesina discuterà di un possibile incremento delle forniture di gas dall'Azerbaigian attraverso il Gasdotto Trans-Adriatico (Tap), infrastruttura strategica che lega i nostri due Paesi, e unico gasdotto europeo realizzato negli ultimi anni indipendente dal gas russo, si legge in una nota della Farnesina. Il ministro passerà in rassegna con i suoi interlocutori anche i temi prioritari dell'agenda bilaterale e regionale, e co-presiederà, insieme all'omologo Bayramov, la prima riunione del Dialogo Strategico bilaterale multidimensionale.
Agli azeri verrà chiesto di far arrivare in Italia fino a 2 miliardi di metri cubi in più, mentre per il raddoppio della fornitura ci vorranno almeno tre anni di lavori. C'è poi l'idea di incrementare le importazioni di gas naturale liquefatto per far arrivare il gas via nave invece che via tubature che richiedono investimenti e tempi tecnici per la costruzione. Ma di tempo pare proprio ce ne sia poco.
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