Esteri
Londra, polizia italiana coinvolta nello scandalo multe per accesso nella Ztl
L'azienda, la Transport for London, avrebbe ottenuto illegalmente nomi e indirizzi di cittadini residenti nell'Ue per emettere 320mila multe dal 2021 ad oggi
Londra, migliaia di cittadini Ue multati illegalmente per accesso nella Ztl: «Violazione storica di dati personali»
Potrebbe essere «un corpo di polizia italiano» ad aver causato la fuga di notizie che ha portato a centinaia di migliaia di multe illegali nella ztl di Londra. Lo riporta il quotidiano Open.
A far partire l'inchiesta è stato il Guardian, che non precisa però di quale forza di polizia si tratta. Il caso è scoppiato nei mesi scorsi, quando quattro governi europei – Belgio, Spagna, Germania e Paesi Bassi – hanno fatto causa alla Transport for London (Tfl) per aver multato gli automobilisti europei sulla base di dati personali a cui non avrebbero dovuto avere accesso.
L’azienda, che si occupa di garantire il rispetto della Ultra Low Emission Zone della capitale britannica, avrebbe ottenuto illegalmente nomi e indirizzi di cittadini residenti nell’Unione Europea per emettere 320mila multe dal 2021 ad oggi. La Tfl respinge ogni accusa, precisando che ha sempre chiesto e ottenuto il permesso «per accedere regolarmente ai database».
Il Guardian parla anche di un’inchiesta aperta in Italia dal Garante per la privacy sul possibile coinvolgimento di un corpo di polizia. A provare a trovare una conferma della notizia lanciata dal quotidiano inglese è Repubblica, secondo cui né polizia, né carabinieri, né guardia di finanza stanno lavorando al caso.
E lo stesso vale anche per l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza: «Se fosse successa una cosa del genere sarebbe gravissimo. I dati in questione sono riservatissimi e potenzialmente potrebbero essere utilizzati in modo molto più incisivo e dunque pericoloso rispetto a delle multe», dice una fonte del settore. Ma se c’è stato effettivamente un coinvolgimento di un corpo di polizia italiano, aggiunge la fonte anonima, «è evidente che bisognerà intervenire».
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