Esteri
Migranti, stop Ue alle leggi di Orban. Ungheria deferita dalla Commissione
Il governo di Orban denunciato per il mancato rispetto delle norme
Ungheria deferita alla Commissione Ue per le leggi sull'immigrazione
La Commissione dell’Unione Europea ha deciso di deferire l’Ungheria. Il motivo? Il mancato rispetto della legge su asilo e ricollocamento dei migranti. L'esecutivo Ue ha detto in una nota di aver deciso di deferire l'Ungheria "per non aver rispettato la legislazione su asilo e rimpatrio in base alle norme Ue".
Inoltre, la Commissione, ha avviato anche una procedura d’infrazione riguardante la legge “Stop Soros”, la quale prevede la condanna per le attività a sostegno dei richiedenti d’asilo, in quanto viola “le leggi Ue, la carta dei diritti fondamentali e i Trattati”, ed oltre a ciò è una norma discriminatoria poiché limita le donazioni, in maniera sproporzionata, dall’estero alle Ong, andando in contrasto con la libera circolazione dei capitali.
Il governo di Orban denunciato per il mancato rispetto delle norme
Il Primo Ministro Viktor Orban e tutto il governo hanno sempre mantenuto una linea di ostruzione nei confronti dell’accoglienza, negando sempre la ripartizione delle persone approdate in Europa. Ad oggi, i richiedenti asilo che varcano il confine ungherese vengono trattenuti in appositi campi, per un tempo indefinito e non specificato dalla legge. Bruxelles, quindi, ha evidenziato come le politiche ungheresi non siano in linea con quelle vigenti in Unione Europea.
Da ricordare che l’Ungheria non ha mai cercato di conformarsi agli obblighi previsti in materia di quote. Infatti, l’accordo stilato nel 2015 assegnava all’Ungheria una quota minima di migranti, appena poco di un migliaio, più precisamente 1.294, ma attualmente Budapest non ne ha accolto nemmeno uno.
Orban, già lo scorso 20 giugno, ha proposto una riforma relativa al rifiuto totale di accogliere i migranti. Questo provvedimento va a minare anche i rapporti con chi prova a dare sostegno ai richiedenti asilo, come le Ong, soprattutto quelle finanziate dal magnate ebreo George Soros, identificato come il “nemico numero uno della sicurezza nazionale” che mira a sovvertire non solo l’Ungheria, ma l’intera Europa. Già nel 2017 per il paese si potevano vedere affissi manifesti con il volto di Soros e la scritta “Togliamo il sorriso dalla faccia di quest’uomo”.