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Usa, il Washington Post (di Jeff Bezos) blocca le pagine pubblicitarie anti-Musk

Scoppia il caso per la mancata pubblicazione degli spot che chiedevano il licenziamento del braccio destro di Trump

di Redazione Esteri

Usa, il favore di Bezos a Musk. Scoppia il caso censura al Washington Post

Elon Musk torna al centro della scena per una decisione presa dal Washington Post, il quotidiano di proprietà del patron di Amazon Jeff Bezos. Il Post, infatti, ha cancellato le pagine pubblicitarie acquistate da un'organizzazione che chiedeva il licenziamento di Elon Musk. Lo riporta il New York Times. Il gruppo Common Cause, assieme a un'altra organizzazione, aveva acquistato la pubblicità che sarebbe dovuta andare in alcune edizioni del quotidiano della capitale. In particolare, due pagine avrebbero avvolto le edizioni che sarebbero state consegnate alla Casa Bianca, al Pentagono e al Congresso.

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Rappresentanti del giornale avevano consentito la pubblicazione di un paginone interno ai giornali ma è stato lo stesso committente a cancellare l’accordo. Entrambe le pubblicità sarebbero costate 115 mila dollari. "Noi - ha spiegato Virginia Kase Solomon, presidente e ceo di Common Cause - abbiamo chiesto perché non avrebbero fatto avvolgere il giornale, visto che avevamo seguito fedelmente le linee guida per gli inserzionisti, ma non sono stati in grado di fornirci una spiegazione".

Anche se non è chiaro chi ha preso la decisione e perché, la posizione del Washington Post aumenta le preoccupazioni sull’indipendenza del quotidiano di proprietà del fondatore di Amazon Jeff Bezos. Il caso della pubblicità negata aprirà un nuovo fronte tra editore e giornalisti. Le pagine prevedevano il volto di un Musk che rideva sopra l’immagine della Casa Bianca, e la scritta: “Chi guida il Paese: Donald Trump o Elon Musk?”. La pubblicità chiedeva ai lettori di contattare i senatori dei loro collegi e dire loro che era arrivato il momento per chiedere a Trump di licenziare Musk.

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