Food
Cinque ristoranti di charme della community Teritoria da provare
Gli Chef che hanno partecipato al Gardica Gourmet Festival e i loro ristoranti pluripremiati
3) Trattoria contemporanea dello Chef Davide Marzullo (Lomazzo, CO)
Tra gli ospiti chiamati sulle rive del Garda in occasione del Gardica Gourmet Festival c’era anche lo Chef Davide Marzullo, la cui Trattoria contemporanea, non lontana da Como, è uno dei ristoranti stellati più apprezzati e frequentati d’Italia. Il locale, che è un Table Remarquable della community Teritoria, è divenuto famoso ancor prima di aprire le porte, in quanto facente parte di un progetto innovativo e coraggioso che Davide ci ha raccontato così: “Trattoria contemporanea si instaura all’interno di Fabbrica, un co-working dinamico situato nelle strutture di un ex-cotonificio a Lomazzo, in provincia di Como. Questo spazio interattivo va oltre la concezione tradizionale di luogo di lavoro, trasformandosi in un campus pieno di idee e contaminazione. Qui l’innovazione e la creatività sono i protagonisti: Fabbrica campus non è semplicemente uno spazio di lavoro, ma piuttosto un terzo luogo che abbraccia diverse attività, offrendo opportunità per pranzi, cene, lavoro, incontri e scambi di idee. Il progetto ha preso forma grazie a quattro imprenditori che hanno individuato nelle strutture dell’ex-cotonificio l’occasione per creare qualcosa di straordinario. Trattoria contemporanea si inserisce in questo contesto come parte di una rivoluzione culturale: decontestualizzato rispetto alla tradizionale cornice dei ristoranti stellati, convive con la realtà di business in un campus di startup e opportunità. Fabbrica è quindi un mondo aperto, un luogo che esprime la bellezza nelle sue forme più autentiche, che si manifestano attraverso il cibo, il lavoro e le relazioni. La presenza di Trattoria contemporanea aggiunge un tocco di gusto a questo ambiente di creatività e innovazione, creando un’armoniosa fusione tra fine dining e un campus contemporaneo”.
Insomma, un progetto che va sperimentato per essere compreso appieno, ed è per questo che abbiamo deciso di inserirlo nella nostra selezione. Inoltre c’è da dire che Davide Marzullo è un vero fuori classe, di appena 26 anni ma con una rilevante mole di esperienze alle spalle: cresciuto nel ristorante dello zio e affascinato sin da piccolo dai profumi e gli aromi della cucina, ha deciso senza esitazioni di studiare per farne la sua professione, oltre che ovviamente il suo sogno. Si è già messo alla prova in diverse realtà blasonate in giro per il mondo, tra cui il ristorante Hibiscus e il The Connaught a Londra, il The Market Place a Como e il Noma di Copenaghen. La celebrità è però arrivata quando nel 2019 ha partecipato ad Antonino Chef Academy, il celebre cooking show di Sky, sbaragliando la concorrenza e vincendo il programma. Un traguardo inaspettato, ma davvero meritato, che gli ha permesso di fare un’importante esperienza lavorativa presso la prestigiosa Villa Crespi, a fianco dello Chef Cannavacciuolo. Oggi è la punta di diamante di Trattoria Contemporanea, dove ha costruito da zero il concept innovativo di Contemporary Dining, ovvero una cucina fatta di tecnica, sperimentazione, contaminazione, ricerca, ma anche d’istinto, coraggio, audacia ed inclusività. Fondamentale anche la scelta del team, che Davide definisce con affetto e stima “una brigata di giovani talenti, un gruppo coeso e affiatato che con impegno, dedizione e un pizzico di follia è arrivato ad un solo anno dall’apertura al raggiungimento di un traguardo d’eccellenza come la prima Stella Michelin”.
Quanto alla cucina vera e propria, anche a lui abbiamo chiesto qualche curiosità riguardo alla scelta del menù, alla preparazione dei piatti e alla nascita delle idee per lasciare i clienti sempre più soddisfatti, senza esimerci dal domandargli le sue specialità. “I miei piatti forti sono quelli che al momento costituiscono i quattro pilastri distintivi di Trattoria contemporanea, uno per ogni sezione del menù. Tra gli antipasti, spicca il cavolo cinese cotto sulla brace, accompagnato da kimchi, burro d’arachidi e olio al cipollotto: si tratta di una portata vegetariana, vegana e senza lattosio, che conquista per il suo sapore deciso e avvolgente. Il primo piatto di maggior successo è invece il risotto, preparato con doppio latte di capra ridotto, liquirizia, capperi e soia; sebbene possa sembrare poco appagante sulla carta, in realtà stupisce sempre per la sua gustosità. Il secondo piatto forte è l’agnello, che di solito è un po’ un tabù, perché c’è a chi piace e a chi no. Abbiamo trovato una pancia di agnello morbidissima che, speziata e accompagnata da carote, arachidi e pita, è davvero molto golosa. Per concludere in bellezza, come dolce proporrei i popcorn, dal sapore un po’ dolce e un po’ balsamico”. Insomma, una cena pluri-esperenziale da provare.