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Le future pensioni saranno pagate dal lavoro dei robot?

Daniele Rosa

Nobel ed esperti a confronto a Madrid su pensioni ed allungamento della vita

‘Con l’aumento dell’età media può’ reggere un qualsiasi sistema pensionistico?

Quale è l’età giusta per entrare in pensione?

Come deve essere il percorso di risparmio di un nuovo lavoratore?’ a queste e ad altre domande sul tema pensioni hanno discusso, qualche giorno fa a Madrid, un gruppo di premi Nobel insieme ad esperti in occasione del Nobel Prize Dialogue ala Fondazione Ramòn Areces.

 

Alla base della discussione, sostenuta dal dato di fatto che la vita media si è allungata, tre semplici domande :come si finanzieranno questi anni in più? cosa comporterà questo per le giovani generazioni ? e ultimo ma non ultimo, le decisioni in tal senso saranno abbastanza imparziali visto che verranno prese in un’arena dove i senior hanno più potere decisionale dei giovani?

Varie le risposte emerse e non a tutte le domande è stata data risposta.

Pensioni ed allungamento della vita.

Da una parte si potrebbe essere contenti che i senior possano essere impegnati lavorativamente più anni, equilibrando i guadagni di lavoro con quelli derivanti dalla pensione. Dall’altra occorre essere consapevoli che fin da giovani bisogna avere un sistema che ti permetta di risparmiare più e meglio. Infine ipotizzare, nel futuro una tassa per i robot che, non bisogna dimenticare, soprattutto nei prossimi dieci anni, porteranno via molte attività fatte da umani.

 

Dal canto suo Nicholas Barr, professore alla London School of Economics di Londra ha sostenuto che: ‘ il dato di fatto dell’allungamento della vita media porta un problema a qualsiasi sistema pensionistico. Ci sono circa tre opzioni che, insieme, possono finanziarlo: pensioni più basse, pensioni uguali ma rilasciate più tardi, o aumento del PIL nazionale per riuscire a finanziare i maggiori costi. Il punto chiave è aumentare l’età pensionistica, non da un giorno con l’altro ma con una visione di lungo periodo’.

 

Da questa analisi sembrerebbe che noi italiani abbiamo seguito, fino ad ora ( leggasi Legge Fornero) la strada giusta. Secondo invece le opinioni emerse il nostro modello quota 100  ( anche se mai nominato) non sarebbe sostenibile.

 

Dal canto suo il premio Nobel all’Economia, Edmund Phelps di 86 anni ha affermato che ‘ i politici devono smettere di pensare di guadagnare voti limitando l’età pensionistica ai 65 anni. E’ assurdo pensare che i vecchi possano bloccare l’ingresso al lavoro dei giovani in quanto si tratta di concordare cosa ogni generazione può’ apportare in termini lavorativi. Forzare la gente a smettere di lavorare è una vera e propria economia spazzatura’.

Pensioni ed allungamento della vita. Occorre modificare i sistemi sociali

José Conde-Ruiz, professore della Complutense, ha ricordato che ‘fu il Cancelliere Bismarck a fissare a 65 anni l’età della pensione e tutti i Paesi, seguendo questo numero, misero in piedi i vari sistemi di Sicurezza Sociale. Il problema attuale è che la demografia si è modificata nel tempo e i sistemi pensionistici non si sono ancora del tutto adeguati a questo cambiamento significativo’.

 

Nel dibattito è emerso che non vi è esperienza alcuna di cosa succederebbe in un’economia dove ci sono molti lavoratori settantenni. Certo la produttività potrebbe risentirne ma solo se non venisse trovato un equilibrio tra giornate e ore lavorate.

Da quasi tutti gli intervenuti è emersa l’esigenza che si dovrà risparmiare di più e meglio e, purtroppo, questa conoscenza per fare migliori investimenti non è molto diffusa. Da queste parole si potrebbe pensare che i fondi pensione potrebbero essere una soluzione adeguata.

 

Ed infine altro tema emerso è quello dell’impiego dei robot che, da un lato, potrebbe essere un rischio per il lavoro, dall’altro potrebbe aiutare ad aumentare la produzione e conseguentemente aiutare a pagare le pensioni.

 

L’opinione comune emersa è che una tassa sul lavoro dei robot potrebbe aiutare in questa direzione, anche se è stato considerato rischioso non eccedere in questo senso, per evitare di bloccare l’innovazione.

Una situazione che avrebbe come risultato unico di peggiorare le cose.

 

Nessun rappresentante dei robot ha potuto però rispondere alla provocazione degli esperti umani.