Libri & Editori
Cinque libri da leggere affinché San Valentino non finisca mai
Dai fantasy ai romance sino alle ambientazioni orientali, ecco le più belle storie d’amore in libreria
2) Reminders of him – La parte migliore di te di Colleen Hoover (Sperling & Kupfer)
In uno speciale dedicato all’amore non può di certo mancare Colleen Hoover, che al momento detiene il primato come autrice più venduta al mondo, con oltre 30 milioni di copie. Non solo: è anche la più amata, seguita e letta per quanto riguarda il genere romance, quindi il suo ultimo romanzo – uscito in Italia per Sperling & Kupfer lo scorso gennaio – cade a pennello tra i nostri suggerimenti. Si tratta di Reminders of him – La parte migliore di te, attualmente al primo posto nella classifica del New York Times e già un bestseller con oltre due milioni di copie vendute. Della stessa autrice noi di Affaritaliani.it avevamo già recensito It ends with us e It starts with us, entrambi tra i libri più celebri dell’autrice americana, dai quali si attende anche la trasposizione televisiva. La Hoover scrive in realtà romanzi ormai da parecchi anni, ma è stato il primo dei due titoli sopra citati a generare un’escalation repentina di notorietà e vendite, grazie al tema della violenza sulle donne lì trattato.
In questo caso è ancora una volta protagonista una giovane dal passato traumatico ma dalla grande capacità di donarsi agli altri; sebbene il racconto proceda – come è tipico della Hoover – attraverso brevi capitoli narrati dal punto di vista di lei, Kenna, e di lui, Ledger, domina la scena la prospettiva femminile. Il lui in questione non è però, come si potrebbe immaginare, il primo grande amore di Kenna, bensì qualcuno che le consente di ricominciare e le dona nuova speranza. Leggendo Reminders of him – La parte migliore di te la memoria mi è andata più volte a La gente felice legge e beve caffè, un libro di Agnès Martin-Lugand sempre edito da Sperling & Kupfer che a suo tempo ho adorato e recensito. Lì il passato pesante e doloroso della protagonista aveva a che fare con la morte del marito e della figlia in un incidente stradale; anche qui Kenna ha perso il suo amato Scotty, ma ne è in parte responsabile a causa di un errore che l’ha portata a scontare cinque anni di prigione e a perdere così i primi quattro anni di vita della sua bambina. La storia delle due protagoniste, quindi, in parte si somiglia, specie nel fondamentale incontro con uomini che rappresentano modelli positivi e sono disposti a dar loro fiducia, ad ascoltarle e accoglierle. Inizialmente l’amore non è nei pensieri di nessuna delle due, ma sappiamo che i sentimenti non seguono le intenzioni di nessuno e si palesano al di là del proprio volere; tuttavia la posta in gioco per Kenna è perdere di nuovo la figlia e lei non può proprio permetterselo.
La Hoover ci regala un romanzo intenso, dove l’aspetto romantico non è più l’unico elemento cruciale della storia – come accadeva nei suoi primi libri, di minor successo e caratterizzati da tematiche più semplici – ma si lega ad altri aspetti di interesse sociale, psicologico, politico nel senso di battaglie che gli esseri umani compiono per veder riconosciuti i propri diritti. In questo caso se il tema delle carceri resta solo marginale, poiché l’inizio vede già una donna libera dalle catene, è invece centrale la questione del reinserimento delle persone condannate nel tessuto sociale, qualunque sia il “crimine” che abbiano commesso. Non soltanto è difficile ottenere perdono da chi un tempo ci amava – come se non fosse già pressoché impossibile perdonarsi da soli – ma è altrettanto arduo portare alla luce la verità, ad esempio nei casi di misunderstanding, di errata condanna, o di incidente involontario. La falce del giudizio si abbatte sugli ex carcerati come una spada che trafigge e non lascia scampo, ostacolando qualunque volontà di ricostruire, andare avanti, ripartire. È come se ci si aspettasse da chi ha sbagliato un eterno pentimento manifesto, che nella sua totalità non può lasciare spazio a nuove speranze, ancor meno a un nuovo amore. Così, se la storia che l’autrice narra in Reminders of him – La parte migliore di te è alquanto rara e originale nelle sue molte sfaccettature, è invece assai più generalista la tematica trattata, nella quale saranno in molti a potersi riconoscere: lo stigma sociale, il rifiuto, il pregiudizio, l’isolamento e l’esclusione sono qualcosa che chiunque non abbia rispettato alla lettera le regole imposte dall’esterno ha dovuto sperimentare, sopportare, combattere.
L’altro tema di attualità trattato qui da una prospettiva affatto banale è quello della maternità: Kenna è infatti madre di una bambina che non ha mai avuto l’opportunità di conoscere. A tal proposito preferiamo non svelare altro, in quanto l’autrice mantiene volutamente un certo riserbo sulla questione, rendendo noti i particolari dell’intera vicenda a poco a poco, in modo da non allentare mai la suspense nel lettore. V’è però da dire che, come spiega bene Ilaria Maria Dondi nel suo recente Libere di scegliere se e come avere figli, la società patriarcale che vuole la donna madre e moglie, meglio ancora se lavoratrice, non è in realtà disposta ad accettare qualunque tipo di maternità: ecco, allora, che la detenuta rientra per la gran parte delle persone in una di quelle categorie che non dovrebbero essere madri o, se lo sono, non vengono ritenute in grado di educare e accudire adeguatamente la propria prole. In questa storia, dove di fatto lo stile resta sempre leggero e dunque anche i temi più scottanti sono raccontati per arrivare al grande pubblico, il travaglio di Kenna coinvolge emotivamente il lettore anche grazie all’uso della prima persona e il nemico è rappresentato concretamente da coloro che ostacolano il suo riavvicinamento alla figlia. In conclusione, la Hoover ha confezionato un altro romanzo certamente romantico ma mai superficiale, ricco di spunti di riflessione e pensato per essere dalla parte delle donne.
Lo consigliamo perché: è la novità da non perdere per le amanti del romance, ma anche per un pubblico più ampio che voglia confrontarsi con tematiche di attualità, nonché con una nota drammatica stemperata nella narrativa spigliata e scorrevole.