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"Tre ciotole", Affari recensisce il libro di Murgia: "Visione graffiante"
Edito da Mondadori, “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi” è il nuovo libro di Michela Murgia. La recensione di Affaritaliani.it
Il primo racconto, con questa considerazione molto bella e particolare a cui Michela Murgia ha dato voce anche nel corso di diverse interviste e presentazioni, contiene in nuce i tratti caratteristici di tutto il libro: questioni di non semplice risoluzione, sulle quali vale la pena di riflettere; svolte nel modo di vedere un problema; punti di vista diversi che tuttavia riescono a incontrarsi e intrecciarsi; capacità di mettersi nei panni di individui assai distanti tra loro per età, genere, classe sociale, livello culturale, opinioni, tendenze politiche o sessuali, situazioni sentimentali.
La raccolta è quindi uno scorrere di vite, di pensieri e di episodi che ci danno il la per proseguire da soli la riflessione, introducendo uno sguardo spesso inedito.
Vi è, ad esempio, la vedova che deve fare i conti con il senso di colpa per la morte del marito; l’amante divenuta moglie ma ugualmente insoddisfatta e quindi alla ricerca di altro; la donna di una certa età che ha bisogno di un compagno bizzarro – la sagoma cartonata di un celebre cantante coreano – per stemperare solitudine e amarezza; la colf con un chiaro senso del dovere e un’idolatria nei confronti del corpo militare. E ancora familiari che si allontanano, si riscoprono, fingono, si tradiscono, si perdono per poi ritrovarsi; coppie che si lasciano ma non sanno accettare la fine del proprio amore.
Ogni racconto merita di essere letto con attenzione, ma se ne dovessimo consigliare uno tra i tanti, brilla per simpatia e per originalità Utero in affido. Protagonista è una trentenne gay che non sopporta i bambini: questa sua avversione per chiunque abbia meno di diciotto anni è resa in maniera ironica, buffa e veritiera, con non poco sarcasmo che risulta però sincero, goliardico, spassosissimo.