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Caos a Repubblica, si dimette il Cdr: la furia dei giornalisti

I votanti sono stati 231, ovvero il 71% sui 325 aventi diritto. La mozione “unitaria e di sintesi” ha raccolto 141 voti, quella del Cdr 81 adesioni e 8 astenuti

Repubblica, si dimette il Cdr: giornalisti infuriati per il nuovo piano di riorganizzazione

Caos a Repubblica. Il Comitato di redazione si è dimesso dopo essere stato messo in minoranza nel voto dsul referendum che contrapponeva la mozione dell’organismo sindacale (Gianluca Borgioli, Antonio Di Costanzo, Luca Iezzi, Romina Marceca, Andrea Montanari) a quella dei “fiduciari e delle inviate” (firmatarie: Anna Lombardi, Brunella Giovara, Francesca Caferri, Alessandra Ziniti).

I votanti sono stati 231, ovvero il 71% sui 325 aventi diritto. La mozione “unitaria e di sintesi” (dei ‘fiduciari e delle inviate’) ha raccolto 141 voti, quella del Cdr 81 adesioni, 8 sono gli astenuti.

Al voto si è arrivati al termine di un’assemblea durante la quale i giornalisti hanno espresso un notevole disagio per come è stato annunciato il nuovo piano di riorganizzazione, senza illustrarlo in precedenza alla redazione, per la riassunzione di un collega che aveva in precedenza usufruito della buonuscita aziendale e per altre mancate risposte dell’azienda e della direzione, comprese quelle sulle nuove iniziative editoriali. 

La redazione, tra l’altro, chiede un confronto sugli investimenti tecnologici, anche per ovviare ad alcuni disservizi sul digitale, e ritiene sia giusto affrontare con urgenza le questioni inerenti il marketing e il prezzo di vendita del quotidiano in edicola, superiore del 24% rispetto a quello del diretto competitor.

Punti sostanzialmente compresi in tutte e le due mozioni che, invece, divergono nel tono e nei tempi entro i quali ottenere risposte concrete ,48 ore, con l’ipotesi di elevare il livello dello scontro (al Cdr è stato affidato un pacchetto di giorni di sciopero). 

Prima di decidere di dare in via al referendum, la mozione dei “Fiduciari e delle inviate” (che pone l’accento sull’aumento dei carichi di lavoro, sulla carenza di organici e sulle mancate assunzioni e sostituzioni) era stata presentata come possibile mediazione tra quella del Cdr e una terza (in parte assorbita) molto critica nei confronti dei rappresentanti sindacali.

Le dimissioni Cdr

"Il Comitato di Redazione preso atto dell’esito della votazione rassegna le proprie dimissioni con effetto immediato. Il Cdr coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che in questi mesi, pur nei diversi ruoli, hanno collaborato con noi. Il Cdr si attiverà per arrivare a una rapida successione".

Il Cdr: Gianluca BorgioliAntonio Di CostanzoLuca IezziRomina MarcecaAndrea Montanari