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Riforma Rai, tempi troppo stretti. Renzi ipotizza la retromarcia
"La tv pubblica è un luogo di cultura, non può essere governata da una legge che porta il nome di Gasparri". Parola di Matteo Renzi. Che però adesso si ritrova a fare i conti con temp sempre più stretti. Il nuovo board della Rai scade il 25 maggio. Mancano appena dieci giorni e la riforma destinata a scalzare la Gasparri deve ancora superare la prova del Senato.
Renzi, secondo quanto riporta La Repubblica, ha paura che la riforma Rai si areni o comuqnue viaggi più lentamente del previsto. Ecco perché il presidente del Consiglio sta pensando a un'alternativa: nominare il nuovo Cda entro l'estate, con le vecchie regole.
Il premier avrebbe confidato ai fedelissimi di non voler prorogare l'attuale board né di tornare a usare l'arma del decreto legge (contestato in virtù della mancanza del requisito dell'urgenza). L'alternativa obbligata sarebbe l'uso della Gasparri. Sarebbe comunque un passaggio a vuoto per il governo, che ci aveva messo la faccia presentanto il disegno di legge in prima persona.