Medicina
Cossolo (Federfarma): I farmaci equivalenti centrali nella sanità territoriale
Il webinar organizzato da Motore Salute, in collaborazione con Mondo Sanità e col contributo incondizionato di TEVA
“Le farmacie hanno da subito collaborato con le istituzioni per promuovere i farmaci equivalenti: ogni giorno in farmacia diamo informazioni sulla loro sicurezza ed efficacia ai pazienti, spiegando loro che gli equivalenti sono sicuri e affidabili” ha affermato il presidente di Federfarma Marco Cossolo. “L’impegno delle oltre 19.000 farmacie italiane nella diffusione di una cultura del farmaco equivalente rientra nella loro vocazione di presidi territoriali di prossimità, facilmente accessibili anche nelle aree più interne del paese, in cui il cittadino può entrare con fiducia per ricevere un consiglio professionale e assistenza utile per seguire correttamente le terapie prescritte dal medico”, ha aggiunto Cossolo, intervenendo nel Webinar ‘FARMACI EQUIVALENTI OPPORTUNITÀ CLINICA ED ECONOMICA COME PROPORLI IN MANIERA CORRETTA’, realizzato da Motore Sanità in collaborazione con Mondosanità, grazie al contributo incondizionato di TEVA.
I farmaci equivalenti avendo stesso principio attivo, concentrazione, forma farmaceutica, via di somministrazione e indicazioni di un farmaco di marca non più coperto da brevetto (originator), sono dal punto di vista terapeutico, equivalenti al prodotto di marca ma molto più economici, con risparmi che vanno da un minimo del 20% ad oltre il 50%. Questo è fondamentale per mantenere sostenibile l’SSN, consentendo da un lato di liberare risorse indispensabili a garantire una sempre maggiore disponibilità di farmaci innovativi, dall’altro, al cittadino di risparmiare di propria tasca all’atto dell’acquisto dei medicinali. Ma l’uso del farmaco equivalente in Italia è ancora basso rispetto ai medicinali di marca, dall’analisi dei consumi per area geografica, nei primi nove mesi 2019 si è visto come il consumo degli equivalenti di classe A sia risultato maggiore al Nord (37,3% unità e 29,1% valori), rispetto al Centro (27,9%; 22,5%) e al Sud Italia (22,4%; 18,1%).
“La prescrizione del farmaco equivalente viene premiata tutte le volte che le Aziende farmaceutiche si presentano al medico offrendo attività ECM e servizi evoluti, sganciandosi dall’aspetto commerciale ed economico che al medico interessa pochissimo. Il vantaggio del farmaco equivalente è soprattutto per il paziente e per il farmacista. I farmacisti devono rinunciare alla politica dello switch, perché i comportamenti dei medici sono una derivata degli atteggiamenti dei cittadini. Il vero problema tra il farmaco equivalente e il brand resta lo switch”, ha detto Claudio Cricelli, Presidente SIMG.
“Come erogatore di assistenza di primo livello, il MMG è direttamente implicato nella scelta appropriata e nell’utilizzo efficiente della maggior parte dei farmaci. Avendo la tutela complessiva della salute dei pazienti che a lui si affidano, al MMG è anche richiesto di gestire le terapie farmacologiche prescritte da specialisti ambulatoriali e ospedalieri, garantendo la continuità delle cure in un’ottica di condivisione responsabile di obiettivi e di strumenti. L’uso appropriato dei farmaci è anche una delle condizioni essenziali per contenere la spesa farmaceutica (pubblica e privata) entro i limiti della sostenibilità economica della società e del SSN. Le molecole con brevetto scaduto sono farmaci di provata efficacia e sicurezza, spesso leader di mercato nella classe di appartenenza. Sarebbe auspicabile che, dato il consistente utilizzo di queste molecole negli anni della protezione brevettale, il loro impiego continui e si incrementi nel tempo, perché la vita di un farmaco deve proseguire fintanto che non sia superato in termini di efficacia e sicurezza. La scadenza dei brevetti dei farmaci rappresenta certamente un’opportunità per il servizio sanitario nazionale perché sia i farmaci originali a brevetto scaduto che i generici offrono cure efficaci a bassi costi. L’indiscriminata sostituzione del farmaco prescritto da parte dei farmacisti resta ancora un problema aperto. Se ben governata la genericità di un farmaco determina benefici per il sistema sanitario liberando risorse per i costosi farmaci realmente innovativi”, ha spiegato Roberto Venesia, Segretario FIMMG Piemonte e Coordinatore Area del Farmaco FIMMG.
“È stato un importante confronto che ha dimostrato la necessità che tutti gli stakeholder continuino a parlare del valore del farmaco equivalente. La sfida è lavorare insieme per avere azioni concrete a livello locale, regionale per aumentare l’utilizzo di farmaci equivalenti”, ha aggiunto Umberto Comberiati, Business Unit Head Teva Pharmaceutical.