Politica
Caldo record e tempeste esistono da sempre, basta col catastrofismo climatico
Quando la scienza non permette di mettere tutti d’accordo, chiarendo come stanno le cose, si torna al conformismo scientifico. Il caso del clima che "cambia"
Dopo la lettura, sorge infatti spontanea la domanda: che ne direbbe Lorenzo Taglieschi del clima di questi ultimi decenni? E della sicurezza delle previsioni che ci vedono morire liofilizzati, essiccati al sole o annegati per eccesso di piogge, uragani e tornadi?
Che direbbe quel preciso trascrittore delle catastrofi che colpivano la Toscana, a Giovanni Sartori che, in un articolo di fondo sul Corriere della Sera, senza il minimo dubbio, afferma che quella che stavamo vivendo tre anni fa, era l’estate più calda degli ultimi 500.000.000 di anni? (avete letto bene: cinquecento milioni di anni!)
E delle previsioni, fatte intorno al 1970, in base alle quali ora dovremmo mangiare le banane maturate a Londra e avere il livello dei mari aumentato di una trentina di metri? Previsioni grossolanamente sballate. Ma gli autori, nel frattempo, avevano ricevuto fondi a palate. Ed erano finiti tutti in cattedra. Unica previsione azzeccata.
Che ne direbbe di quella che sembra una delle ossessioni dei nostri tempi, quella delle previsioni meteorologiche? E dell’idea in base alla quale se ora abbiamo un aumento termico, questo dovrà inevitabilmente durare fino ad abbrustolirci tutti? E di chi, a furia di sentir dire e di leggere di temperature torride mai avute prima, e di inverni o troppo caldi o troppo freddi, ha una “tolleranza termica” di un grado? Mezzo grado in più della propria temperatura ideale, e si lamenta per il caldo, mezzo grado in meno, si lamenta per il freddo.