Quarto, Capuozzo ai pm: "Informai subito Fico delle minacce"
"E' inutile avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca. Il Movimento Cinque Stelle ha avuto l'occasione di combattere il malaffare in prima linea con un suo sindaco che lo ha fatto, ma ha preferito scappare a gambe levate, smacchiarsi il vestito, buttando anche il bambino insieme all'acqua sporca". Lo dichiara Rosa Capuozzo, sindaco di Quarto (Napoli), espulsa dal Movimento Cinque Stelle."Non si governano cosi' i Comuni e i territori difficili - aggiunge Capuozzo - non si abbandonano così migliaia di persone che hanno creduto in noi e nel Movimento. E' una forma di rispetto che Quarto meritava: rimanere e combattere. E' stata fatta una scelta politica in una stanza grigia di Milano. Io ho fatto una scelta di principio per i cittadini onesti di Quarto". Ora, conclude Capuozzo, "lavoreremo per il territorio in modo ancora più incisivo con i principi del movimento nell'anima. Mi ripeto citando Don Milani: è inutile avere le mani pulite e poi tenerle in tasca".
Capuozzo a pm: informai subito Fico del mio interrogatorio - Roberto Fico era stato messo subito a conoscenza dell'interrogatorio davanti al pm Henry John Woodcock. Lo sostiene il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo, che ha ribadito la circostanza davanti allo stesso pm quando e' stata ascoltata lo scorso 12 gennaio. A una specifica domanda, il primo cittadino dice di aver parlato "immediatamente dopo" al presidente della Commissione vigilanza della Rai del fatto che era stata sentita come teste in Procura il 24 novembre, e che Fico era al corrente anche "del contenuto" dell'interrogatorio. Dei suoi contrasti con Giovanni De Robbio, l'ex consigliere pentastellato risultato il piu' votato a Quarto, aggiunge Capuozzo il 14 gennaio, aveva messo a conoscenza Fico "verso la meta' di luglio", spiegandogli anche "che De Robbio aveva preso una posizione contraria a quelle che erano le linee del movimento", mache che secondo Fico allora non c'erano "gli estremi" per azioni disciplinari nei confronti di De Robbio, Azioni accelerate solo dopo l'interrogatorio del sindaco del 24 novembre e culminate con l'espulsione dell'uomo dal movimento il 14 dicembre scorso. I due verbali fanno parte degli atti trasmessi alla prefettura di Napoli e alla commissione parlamentare Antimafia, che domani ascoltera' in audizione Rosa Capuozzo.
Capuozzo, ancora nell'interrogatorio del 12 gennaio scorso, dichiara che aveva intenzione di registrare le conversazioni di De Robbio, dopo la sua seconda discussione sull'abuso edilizio nella sua abitazione. "Mi sono anche fatta regalare una penna di quelle in grado di videoregistrare - spiega agli inquirenti - e cosi' che in quel momento mi ero determinata a denunciare". E ancora un particolare emerge dagli atti: "De Robbio e' stato di una asggressivita' disarmante", e' il testo del messaggio inviato via whatsapp dal sindaco al suo vice il 17 novembre 2015, dopo che in consigliere ando' a trovarla a casa mostrandole le foto degli abusi edilizi commessi dal marito, ora indagato, oggetto del ricatto alla base dell'indagine.
Fico (M5S) si difende: sapevo di contrasti, non minacce - "Siamo alle solite. I giornali come sempre scrivono con un vergognoso taglia e cuci, mischiando, modificando e riportando - con titoli ad effetto fuorvianti - sommariamente la verita' per buttare fango e magari vendere qualche copia in piu'". In un lungo post pubblicato sulla sua pagina facebook, il presidente della commissione di Vigilanza Rai e componente del Direttorio del Movimento 5 Stelle, Roberto Fico, tiene a precisare la sua posizione in merito alla vicenda di Quarto e alle accuse di essere a conoscenza delle minacce subite dalla sindaca grillina. "Punto uno - spiega Fico - non ero a conoscenza di nessun ricatto, minaccia, estorsione da parte di De Robbio. Punto due: erano note le divergenze e i contrasti politici (contrasti, non minacce) tra De Robbio e il sindaco Capuozzo. Per questo motivo sono stato invitato ad intervenire ad una riunione del gruppo consiliare M5S e ho partecipato alla prima parte di questo incontro a luglio".
Fico prosegue nella sua difesa: "Punto tre: i media fingono di non comprendere la sostanziale differenza tra contrasti politici e minacce (di mali ingiusti). Io ero a conoscenza dei primi e non dei secondi. e, almeno per me, cambia molto". Quindi, il parlamentare pentastellato riferisce come si sono svollti i fatti: "Il 30 ottobre Rosa Capuozzo riceve un plico contenente una denuncia su presunti illeciti relativi all'immobile in cui vive. Sul Blog di Beppe Grillo, il 4 Novembre, il sindaco scrive: 'Da giorni circola un plico di documenti... su un presunto abuso edilizio che, seppur parzialmente, mi riguarderebbe. La prima cosa che ho fatto e' stata di presentarmi io stessa dai carabinieri per chiedere loro di compiere tutti gli accertamenti del caso nel piu' breve tempo possibile... Quanto all'autore di questo 'romanzo di fantasia', composto da documenti trafugati e costruito ad hoc, dovra' risponderne in tutte le sedi'". "Il 6 e 7 novembre ho incontrato la Capuozzo per discutere del plico ed informarmi al riguardo - spiega ancora Fico - Cio' che mi e' stato raccontato corrisponde a quanto pubblicato sul blog e a quanto scritto da Rosa il giorno dopo con una lettera al Mattino. Il primo dicembre il sindaco mi informa di essere stata ascoltata dai pm che le hanno fatto delle domande su De Robbio. Il 14 Dicembre abbiamo espulso Giovanni De Robbio. I successivi contatti e incontri con il Sindaco Capuozzo vertono sulle considerazioni politiche e sulla linea da adottare. Alla fine abbiamo valutato che l'unica strada fossero le dimissioni che le sono state richieste informalmente una prima volta il 9 gennaio e una seconda il 10 gennaio. Avendo il sindaco deciso di continuare il mandato, abbiamo pubblicato sul blog di Beppe Grillo la richiesta ufficiale di dimissioni da parte del Movimento". Fico continua nel resoconto "Successivamente, anche a seguito di nuovi elementi emersi dalla pubblicazione delle intercettazioni, si e' proceduto alla sua espulsione e al ritiro del simbolo M5S all'amministrazione di Quarto. Il pomeriggio dell'8 gennaio sono stato sentito a Napoli dal pm semplicemente come persona informata dei fatti. Per evidenti ragioni di riservatezza, visto che ci sono delle indagini in corso, non divulgo i contenuti. Tuttavia si tratta di elementi gia' noti. Tutto il resto che vi raccontano sono chiacchiere da bar prive di fondamento", conclude.