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Politica
Centrodestra, Berlusconi-Salvini-Meloni: ecco la verità sulla cena a Catania


Il 'patto dell'arancino' siglato durante la cena a Catania tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni - durata oltre 2 ore e mezzo e terminata all'1.45 di notte - è il primo step in vista dell'accordo politico-elettorale per le elezioni del prossimo anno. Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate dei tre partiti principali della coalizione, i leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, oltre a fare il punto sul voto regionale in Sicilia di questa domenica (confermato l'ottimismo sulla vittoria di Nello Musumeci e discussione sulle proposte di rilancio economico per l'Isola, compreso il cosiddetto 'Piano Marshall'), hanno iniziato a mettere le basi per l'intesa in vista delle Politiche, anche se i tre leader sono stati molto abbottonati. I contatti proseguiranno ora sul tavolo B, ovvero quello formato da Paolo Romani, Renato Brunetta, Giancarlo Giorgetti e Ignazio La Russa, poi, entro la fine di novembre, un nuovo vertice a tre - forse ad Arcore - dovrebbe mettere nero su bianco l'accordo. Un'intesa di massima è stata raggiunta sulla suddivisione delle candidature nei collegi uninominali (leggi qui), anche se andrà fatta qualche limatura e poi andranno scelti i nomi (il compito più arduo) e sul patto elettorale (leggi qui) che andrà controfirmato da un notaio.

Quanto al programma di governo sono stati soltanto accennati i punti chiave, ovvero flat tax, riforma della Giustizia, cancellazione della Buona Scuola e della Legge Fornero, abolizione degli studi settore, federalismo coniugato con il presidenzialismo, riforma dei trattati europei e stop all'immigrazione clandestina. Ma, spiegano le fonti, sono stati soltanto accennati i capitoli principali del programma che verrà scritto dal tavolo B e poi ratificato dai tre leader. Qualche tensione, soprattutto tra Berlusconi e Salvini, c'è stata sulle liste che si uniranno alla coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fdi. Il segretario del Carroccio non vuole simboli della "vecchia politica", come i post-democristiani dell'Udc, accanto alla Lega sulla scheda elettorale. Ma l'ex Cavaliere punta ad avere il maggior numero di liste possibile per sfruttare al massimo questa legge elettorale (leggi qui). L'ipotesi potrebbe essere quella di far confluire i candidati dell'Udc in Forza Italia oppure in un'altra lista cattolica e moderata che dovrebbe nascere mettendo insieme Idea di Gaetano Quagliariello, Energie per l'Italia di Stefano Parisi e forse anche Direzione Italia di Raffaele Fitto. Su questo punto però siamo soltanto all'inizio e serviranno settimane prima che il quadro si chiarisca. Insomma, il 'patto dell'arancino' non ha chiuso l'accordo nel Centrodesra ma è stato un primo, importante, passo in avanti. Anche perché, affermano le fonti, Berlusconi avrebbe negato fortemente qualsiasi intenzione di governare con il Pd e Salvini avrebbe assicurato di non flirtare dietro le quinte con i 5 Stelle. Staremo a vedere.

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