Politica

Renzi e gli errori da non ripetere: dalla comunicazione al giglio magico...

Giuseppe Vatinno

Renzi ritorna ma non deve fare gli errori del passato. Dalla comunicazione alla “sindrome da giglio magico”

Renzi ha vinto le primarie 2017 del Pd con il 69,2% dei voti contro il 67,5% del 2013 e quindi ha aumentato il suo consenso ma occorre fare anche due considerazioni.

La prima è che il Pd ha subito una scissione a sinistra e quindi è un partito “depurato” di quella componente e poi sono calati gli elettori (circa 800.000 in meno).

Detto questo Renzi ha la possibilità di riprovarci ma questa volta dovrebbe fare attenzione a quei fattori che lo hanno messo in crisi nel premierato precedente e cioè l’isolamento designato come “sindrome da giglio magico”, una certa irruenza spaccona e l’aspetto comunicativo.

L’essersi chiuso a riccio nella bomboniera di Palazzo Chigi alla lunga non l’ha aiutato creandogli numerosi nemici che avrebbe potuto evitare, come avrebbe potuto evitare certi eccessi comportamentali come ad esempio il “ti spezzo le gambe” proferito all’indirizzo di Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale.

E questo ci introduce al terzo tema critico del Primo Impero Renzi.

La comunicazione è stata gestita da Filippo Sensi e non tutto è andato bene. Anzi. I principali problemi di Renzi sono stati proprio comunicativi e lo si è visti nella disastrosa campagna referendaria sommata ad una masochistica incapacità di far sapere le cose fatte, come ha fatto notare anche Michele Anzaldi, nuovo responsabile comunicativo dell‘ex Premier.

Nel frattempo Sensi è transitato senza colpo ferire a Gentiloni con lo stesso incarico.

A questo punto qualche malizioso potrà ravvederci una astuta mossa proprio di Renzi…