Ius soli: 'Avvenire', fine ingloriosa di questo Parlamento
Ius soli: Boldrini, assenti Senato hanno grave responsabilità
Ius soli: 'Avvenire', fine ingloriosa di questo Parlamento
"Non hanno nemmeno fatto lo sforzo di schierarsi e votare a viso aperto per dire si' o no allo ius culturae e allo ius soli temperato. Hanno fatto mancare il numero legale in aula: appena 116 senatori presenti, pochi per procedere, abbastanza per affossare una legge attesa da 16 anni e invocata come urgente dalla societa' civile, associazionismo cattolico in prima fila, da almeno otto. Far mancare il numero legale e' scelta da politica in fuga. Ieri in fuga dall'ultima responsabilita' di legislatura. Una mossa da ignavi e, al tempo stesso, rivelatrice. Rivelatrice di una ostinata mancanza di comprensione della posta in gioco con la nuova legge sulla cittadinanza in un Paese che invecchia, non sostiene come merita la famiglia e allontana tanti suoi figli. E di una ostinata mancanza di rispetto per i giovani italiani con genitori stranieri che alcuni politici e opinionisti, pronti ad aizzare sentimenti e risentimenti, vogliono risospingere ai margini della comunita' nazionale e raccontano come alieni. Che tristezza. Temevamo una 'fine ingloriosa' di questo Parlamento che, nel bene e nel male, molto ha fatto. La registriamo ora". Lo scrive il direttore di 'Avvenire', Marco Tarquinio, in un editoriale in prima pagina sui fatti di ieri al Senato
Ius soli: Boldrini, assenti Senato hanno grave responsabilità
"Promessa mancata e occasione persa per rendere piu' coesa nostra societa'. 800.000 ragazze e ragazzi, che di fatto gia' lo sono, attendevano con fiducia di diventare cittadini italiani. Assenti in #Senato e chi ha fatto mancare sostegno si sono assunti grave responsabilita' #IusSoli". Lo scrive con un tweet la Presidente della Camera, Laura Boldrini.
Ius soli: Fratoianni (Leu), ci riproveremo e ce la faremo
"Vergogna e ipocrisia da parte della classe politica. Buon Natale a quei bambini a cui stata negata una legge di civilta', non a quei senatori fuggiti gia' con il panettone tra i denti. Ci riproveremo e ce la faremo. 'Non siete Stato voi che brucereste come streghe gli immigrati, salvo venerare quello nella grotta'. Questa frase di una canzone di Caparezza spiega meglio di qualunque altra parola la vergogna e l'ipocrisia di un pezzo di classe politica di questo Paese, andato in scena sullo ius soli". Lo scrive su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, esponente di Liberi e Uguali. "Meta' Senato vuoto ad affossare una legge di civilta' - prosegue il leader di SI - 800mila bambini senza riconoscimento, mentre alcuni senatori erano gia' con il panettone fra i denti. Buon Natale a quei bimbi e alle loro famiglie, con una promessa: ci riproveremo - conclude Fratoianni - e ce la faremo".
Ius soli: Kyenge (Pd), in Senato un siparietto miserevole
"Abbiamo tradito una promessa. Un impegno preso con quasi un milione di ragazze e ragazzi, bambine e bambini. La promessa di un Paese che riconosceva i propri figli come legittimi", cosi' Ce'cile Kyenge, europarlamentare Pd, ha espresso la propria delusione, dopo il mancato raggiungimento del numero legale, ieri, al Senato, riunito per discutere la riforma della legge sulla cittadinanza. "Abbiamo trascinato per anni questi giovani, bambini e bambine, in un dibattito feroce, umiliante e misero. Cosi' come e' stato miserevole il siparietto andato in scena ieri al Senato", prosegue Kyenge. "Una responsabilita' - avverte all'europarlamentare - che pesera' sulle coscienze e sulla credibilita' di tutti coloro che hanno contribuito a far saltare il numero legale in aula: il M5S, Gal, Ala, Lega e Forza Italia. La stessa responsabilita' pesera' anche sui 29 senatori del mio Partito e i 3 di Mdp. Il Gruppo Pd, anche se la presenza dei suoi senatori non avrebbe influito sul risultato finale, aveva l'opportunita' di mostrare un'immagine compatta al fianco di chi si e' speso per anni in favore di questa battaglia, un battaglia di valore, europea e globale. Un'occasione mancata, che da oggi pero' avra' un volto e un nome da mostrare in campagna elettorale. Dal canto mio la battaglia continua, perche', lo ripeto, il punto non e' se concedere o meno la cittadinanza a questi bambini, ma come concederla, a conclusione di un percorso di integrazione o al termine di un'iter burocratico pieno di ostacoli? Un giorno, ne sono convinta, questa riforma sara' fatta".
Ius soli, in Senato manca il numero legale
Addio allo Ius soli. Almeno per questa legislatura. Il Senato, che aveva iniziato a discutere le pregiudiziali al ddl sulla cittadinanza, non è infatti risultato in numero legale. Il presidente Pietro Grasso, verificata la difficile colmabilità del divario tra presenti e assenti, ha fissato la prossima seduta per martedì 9 gennaio alle 17, con all'ordine del giorno "comunicazioni del presidente". Di fatto, è il definitivo stop, in questa legislatura, al provvedimento. Per quella data, infatti, molto probabilmente, il capo dello Stato avrà già sciolto le Camere in vista delle elezioni. Assenti 29 dem (che comunque non sarebbero stati sufficienti per raggiungere il quorum), tutti i 5 Stelle e la quasi totalità dei centristi.
Ius soli, Calderoli: e' morto e sepolto
Soddisfatto il vice presidente del Senato Roberto Calderoli. "Sulla mia pregiudiziale di costituzionalita' sullo Ius soli, e sulla mia richiesta di verifica del numero legale - ha commentato -, nell'aula del Senato e' mancato il numero legale e lo ius soli, come avevo gia' annunciato ieri, e' definitamente naufragato. Colpito e affondato. Morto e sepolto. Per me e' una grande vittoria, perche' sono stato io in questi due anni e mezzo, con le mie decine di migliaia di emendamenti, a bloccare in commissione e poi in Aula questa assurda e inutile proposta di legge che serviva solo a regalare un milione di nuovi voti al Pd. E ora tutti quelli che a sinistra fingevano di digiunare per lo Ius soli, saltando il pranzo ma non la cena, possono anche tornare a mangiare, anche se temo che il panettone stavolta gli andra' di traverso".
Ius soli, Gasparri: respinto ultimo tentativo per legge folle
"Abbiamo sconfitto l'ultimo tentativo di introdurre la folle legge sullo ius soli - esulta il senatore Maurizio Gasparri - che, dopo la votazione della legge di bilancio, alcuni gruppi di sinistra avrebbero voluto approvare in fretta e furia. Gli emendamenti che abbiamo proposto, ma soprattutto la mancanza del numero legale in Aula, hanno fatto naufragare questo tentativo. Da un lato sollecitavano una legge assurda. Dall'altro, erano gia' partiti con i trolley per le vacanze. Noi abbiamo contestato dal primo momento questa legge e siamo orgogliosi che la legislatura si chiuda senza varare una normativa errata e demagogica a favore dei clandestini. Denunciamo poi il fatto che, con il pretesto dei corridoi umanitari, lo Stato italiano stia spendendo altri soldi per trasportare anche con aerei immigrati in Italia. Ha vinto il no allo ius soli. Cosi' come abbiamo vinto oggi, vinceremo le elezioni e in Italia non ci sara' mai una legge sciagurata sulla cittadinanza regalata".
Ius soli, Unicef italia "Indignati"
"Doveva essere un gesto di civilta' come qualcuno ha detto tempo fa, invece si chiude nel modo piu' incivile possibile, lo ius soli non verra' approvato, basta ipocrisie elettorali". Questa la dura dichiarazione di Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef Italia. "Le Camere stanno per sciogliersi come anche l'ipotesi di approvazione di questa legge come neve al sole. Non lo sapeva nessuno? Chiediamo scusa agli 800 mila compagni di classe dei nostri figli, adulti di domani, che vedranno negati ancora una volta i loro diritti - dice Iacomini -. Provo vergogna nel vedere come una riforma moderata nei contenuti e cosi' necessaria nella sostanza non trovi spazio al pari di tante altre. Cio' che fa piu male non e' solo la mancata tenuta dell'intesa o la feroce e assurda opposizione di alcune forze politiche di questi mesi - prosegue Iacomini - bensi le ostinate dichiarazioni di alcuni esponenti politici di primo piano che fino a questa mattina in pubblico e in privato, sui media o nei convegni, insistono nel dire che la legge verra' approvata, mentendo sapendo di mentire. E' un atteggiamento davvero inaccettabile quando si tratta di bambini e ragazzi". Il portavoce di Unicef Italia sostiene che "l'Italia ha violato l'art.2 della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in materia di non discriminazione, e' un dato di fatto malgrado le continue raccomandazioni dei Comitati Onu. Questi giovani italiani - conclude - finiscono nel dimenticatoio mentre parte la gara alle candidature, le trattative sui collegi, le maratone tv, gli scandali di una classe politica che spero risponda di quanto accaduto agli elettori. In tanti pero' si sono spesi per questa causa. Esiste una buona Italia che come sempre sopperira' alle assurdita' dei calcoli elettorali. Saranno quei cittadini della societa' civile e delle associazioni che continueranno a lavorare seriamente ogni giorno per arginare i danni di questo ennesimo scempio parlamentare e faranno capire a questi 800 mila minori quanto essi contino per gli adulti responsabili del Paese. E' una brutta pagina della nostra storia repubblicana quella che si consumera' allo sciogliersi delle Camere dopo Natale che sul tema della cittadinanza si ripete tristemente oramai da dieci anni. Siamo indignati".