Politica
Lega, Calderoli si gioca tutto: "Se non passa l'autonomia lascio la politica"
Il ministro per gli Affari Regionali: "Ma lo faccio sul serio, non come disse Renzi"
Lega, Calderoli e il confronto tra i cittadini di Bolzano e Reggio Calabria
Il governo Meloni, ormai da mesi, si sta muovendo per far approvare l'autonomia differenziata tra le regioni. Una misura cara alla Lega e in particolare al ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli. "Se l’autonomia differenziata si blocca, - tuona il ministro a Repubblica - lascio la politica. Lo faccio davvero, non come Renzi". Il ministro minaccia l'addio in caso di stop al progetto leghista. Che secondo lui non dovrebbe essere rallentato dalle riforme costituzionali. Che non sono di Meloni e basta, ma di tutto il centrodestra: "Nel pacchetto riforme c’è sia l’autonomia differenziata che il presidenzialismo o forme simili. Devono entrambe arrivare a conclusione entro la fine della legislatura. Non sono in concorrenza". Anzi, secondo Calderoli il progetto rappresenta "l'attuazione della Costituzione già in vigore".
E non è necessario che una vada in porto per il via libera all’altra: "La questione non è da porre così". Per il ministro, l’autonomia differenziata "non si sta arenando affatto. Comunque se non dovesse andare in porto, abbandonerei la politica. Sul serio, non come disse Renzi. Davanti - prosegue Calderoli a Repubblica - abbiamo tre binari da percorrere: i Livelli essenziali di assistenza (Lep) che colpevolmente dalla riforma del centrosinistra del Titolo V del 2001 nessuno ha mai scritto, indipendentemente dall’autonomia differenziata. Significa che un cittadino di Bolzano e uno di Reggio Calabria devono avere gli stessi diritti a fronte delle tasse che entrambi pagano. In parallelo entro fine anno ci sarà la legge di attuazione dell'autonomia. Comincia così il percorso, ovvero la negoziazione delle intese tra lo Stato e le Regioni che avranno il via dal 2024".