Politica
M5s, "Conte e Di Maio si marcano a uomo". Il ministro non versa la sua quota
Solo un parlamentare su tre ha pagato i 1000 euro al mese per dare il via al progetto Conte leader, l'ex vicepremier non è nella lista
M5s, "Conte e Di Maio si marcano a uomo". L'ex ministro non versa la sua quota
La guerra interna nel M5s continua senza esclusione di colpi. Alla lunga lista dei problemi da affrontare per il nuovo leader designato Giuseppe Conte si è aggiunta la grana dei mancati versamenti. Stando ai dati pubblicati ieri sul sito del Movimento, - si legge sul Corriere della Sera - solo 78 su 237 parlamentari hanno versato entro la scadenza del 30 aprile i 1.000 euro per il «progetto Conte» e il nome di Di Maio ancora non risulta, come non ci sono quelli di Fico, Dadone, Castelli, Crippa, Di Stefano, Nesci, Sibilia e Brescia. L’ex vicepremier è in buona compagnia perché in pratica soltanto il 33% ha aderitoascatola chiusa al progetto con cui l’avvocato è sicuro di farrisorgere presto i 5 Stelle. "Giuseppe e Luigi si marcano a uomo, ma stanno attenti a non pestarsi i piedi — è la lettura di un esponente del governo che li sente entrambi. Se le cose per il M5S vanno bene staranno insieme, se vanno male saranno alternativi". La clamorosa lettera di Di Maio al Foglio contro la gogna politica e mediatica continua ad agitare gli animi dei 5 Stelle, già parecchio insofferenti per la lunga attesa di un leader.
Conte, che ha fatto ricorso contro Rousseau, aspetta il verdetto del garante della Privacy e spera che a giorni, se non a ore, Davide Casaleggio sia obbligato a consegnargli i dati degli iscritti. Ma il tempo passa, i parlamentari - prosegue il Corriere - vedono che Letta e Salvini si sfidano un giorno sì e l’altro pure su chi più detta l’agenda del governo e se il segretario del Pd sale e scende le scale di Palazzo Chigi per incontrare Draghi, Conte ancora non può farlo. Il nervosismo tra gli scranni cresce e così la paura direstare fuori al prossimo giro. «Ma in politica il vuoto non esiste», è il leitmotiv tra i parlamentari. L’idea che allarma o incoraggia i gruppi, a seconda dei punti di vista, è che Di Maio quel vuoto di leadership voglia colmarlo, tanto più "che Conte non è stato ancora votato da nessuno".
La replica di Di Maio
Lo staff del ministro degli Esteri smentisce "ogni virgolettato e ogni ricostruzione attribuiti" oggi a Di Maio in relazione "a un presunto - e inesistente - dualismo con Giuseppe Conte". Il titolare della Farnesina "continua ad essere impegnato sui principali dossier internazionali: proprio ieri al Ministero degli Affari Esteri si è svolto il primo grande Business forum per la ricostruzione della Libia. Il capo della diplomazia italiana è rimasto inoltre fortemente sorpreso per i retroscena apparsi su alcuni quotidiani nazionali e per le analisi di parte sorte a seguito delle sue scuse rivolte all’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti".