Palazzi & potere
Il Pd e le tre mosse verso il suicidio economico dell’Italia
Via i voucher, semaforo verde a tassa su transazioni finanziarie e webtax
Per quelli che (legittimamente) hanno creduto in Renzi come portabandiera di un percorso di cambiamento, devono essere tempi cupi, immagino. Qui, nel nostro piccolo, abbiamo sempre fatto opposizione: anche pagando prezzi significativi, in epoca nazarena, quando il centrodestra era infatuato e irretito dal renzismo.
Zitto zitto, intanto, il Pd (con il ticket Renzi-Martina che o tace e acconsente, o addirittura si fa portatore di alcune delle proposte in questione) sta lavorando a tre “soluzioni” economiche devastanti.
La prima (ne abbiamo detto e scritto da un paio di settimane su queste colonne) è l’abolizione dei voucher. Errore clamoroso: genererà solo lavoro nero e disoccupazione, oltre che un successo culturale di Camusso e Cgil.
La seconda è la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie. Bel capolavoro contro l’Italia. Ma come? Dopo Brexit, dovremmo cercare noi di attrarre capitali e investimenti, e invece minacciamo di punirli sul piano fiscale?
La terza è l’idea di una “webtax”, che peraltro circola da un paio d’anni, con il sostegno chiaro dei vecchi editori radiotelevisivi, i quali si illudono di fermare il mondo con le mani. Ecco, se ci fosse un trattamento fiscale peggiorativo verso i giganti del web e i grandi operatori della rete, sarebbe un altro autogol per l’Italia: un ennesimo incoraggiamento a non investire qui, e a guardare altrove.
Altri tre passi verso il lento suicidio economico italiano?
Daniele Capezzone
Deputato Direzione Italia
d.capezzone@gmail.com
@capezzone