L'informazione ai tempi del giglio magico. Scenari passati e futuri
Al via le gare europee (anche se formalmente non sono obbligatorie) per le agenzie di stampa
L'informazione giornalistica è gioia e dolore per la politica italiana. A seconda dell'angolo di prospettiva da cui la si guarda. Per il M5S per esempio è una spina nel fianco, per il "giglio magico" di Matteo Renzi, invece una grande opportunità. Meglio ancora se la si riesce a gestire o a controllarla. La longa mano del giglio magico, ai bei tempi di Palazzo Chigi, si è vista un po' ovunque: dai primi tentativi di accorpamenti delle agenzie stampa, al tentativo di indirizzare la scelta su alcuni nomi graditi nel mondo di mamma Rai ma non solo; agli accorpamenti di alcuni quotidiani con relativi cambi di poltrone, molto graditi dall'allora inquilino di palazzo chigi. Tutto è stato studiato a tavolino, nulla è stato lasciato al caso come quando serviva 'stampa amica' per la campagna referendaria. E molte poltrone sono 'spintaneamente' cambiate. Il giglio magico inoltre ha posto particolare attenzione sulle agenzie di stampa, fonti di notizie sempre più importanti visto che le redazioni dei quotidiani sono in difficoltà con pochi redattori e quindi si devono appoggiare maggiormente alle notizie di agenzia. Per cui da subito ci si è premurati di far passare tutti gli accordi dei ministeri con le agenzie da Palazzo Chigi, in modo da poter controllare da vicino il tutto mediante anche rinnovi ogni dodici mesi (a mò di 'tagliando' automobilistico). Ma poi, per quegli strani e imponderabili casi della vita, la direttiva Lotti contro ogni previsione è stata clamorosamente bocciata ed ora stanno per scattare le gare europee, anche se non obbligatorie. E c'è chi dietro questa mossa ci vede proprio la 'manina' del giglio magico (e non come qualcuno sostiene, la burocrazia di palazzo chigi).