Palazzi & potere

Matteo Salvini a Palazzo Chigi e Draghi al Colle: il sogno dell'establishment

Matteo Salvini a Palazzo Chigi e Mario Draghi al Colle: lavori in corso

Il Capo dello Stato si tiene pronto per ogni evenienza, spiegano dalle parti del Quirinale, comprese le elezioni politiche anticipate a giugno o a settembre/ottobre (come peraltro Dagoanticipato nei mesi scorsi). Tra le date che circolano c'è già, rivela Dagospia, quella del 22 settembre. Ma il Capo dello Stato per ora attende di capire come evolverà la situazione e soprattutto cosa succederà il 26 maggio. L'importante per il Quirinale, fanno notare fonti del Colle, è garantire la tenuta del sistema evitando l'esercizio provvisorio a fine anno.

Se poi l'Italia dopo l'eventuale voto si svegliasse con un Centrodestra a trazione salviniana e un parlamento senza più la dominanza grillina, per il Colle sarebbe indifferente: ormai da tempo si ritiene Matteo Salvini molto più affidabile rispetto a Gigino Di Maio. Eventuali nuove elezioni, poi, rassicurerebbero il Colle anche su un altro fronte: quello dell'elezione del nuovo Capo dello Stato nel 2022.

Con un sovranista a Palazzo Chigi, per la legge dell’alternanza, sarebbe più facile far salire Mario Draghi (cioè un europeista) al Quirinale. E i soliti bene informati, continua l'informatissimo Dagospia, giurano che sia proprio questo uno degli schemi preferiti dall'establishment. Anche perché Mario Draghi di andare a Palazzo Chigi per "bruciarsi" nel giro di pochi mesi non ne vuole proprio sapere. Mentre al Colle (il vero punto di riferimento delle potenze europee nel Belpaese) non potrebbe dire di no.