Roma, CasaPound tuona all'ex fabbrica della penicillina: "No a nuove Desirée"
La Tartaruga denuncia i pericoli dello stabile occupato al Tiburtino nella Capitale e chiede l'intervento immediato delle autorità
Roma. L'ex fabbrica di penicillina sita in Via Giuseppe Rosaccio nel quartiere Tiburtino, abbandonata da molti anni e al momento occupata da diverse centinaia di persone è stata sede di una manifestazione di protesta da parte dei militanti e dei vertici di CasaPound, tra i quali Mauro Antonini, responsabile di Cp e già candidato governatore della regione Lazio.
La Tartaruga pretendeva lo sgombero dello stabile, auspicandone la riqualificazione o l'abbattimento tout court, e il rimpatrio degli immigrati che lo occupano. Ma in queste rivendicazioni ha incontrato l'opposizione dei movimenti per il diritto alla Casa che si sono opposti a Cp intonando cori antifascisti e sostenendo che la fabbrica "va evacuata, requisita dal comune" e augurandosi l'ideazione di un nuovo progetto in grado di rispondere alle esigenze del quartiere come la mancanza di case popolari.
Sul fronte CasaPound, oltre all'accorato appello del responsabile Mauro Antonini alle autorità affinché prendano seri provvedimenti a tutela della cittadinanza vessata (onde evitare la replica di episodi come quelli di Desirée a San Lorenzo), sono intervenuti Giuseppe Di Silvestre, responsabile di Cp per il Quinto Municipio di Roma, che ha insistito sulla necessità di difendere i quartieri e le famiglie dalla presenza di immigrati clandestini che occupano stabili abbandonati e Fabrizio Montanini, presidente del Comitato Beltramelli-Meda-Portonaccio, fra i primissimi, fin dal 2016, a denunciare la situazione di degrado che versa nella fabbrica abbandonata.
Da segnalare, nel viavai di macchine che costeggiavano il presidio dei CasaPound, le numerose braccia alzate nel saluto romano da parte degli automobilisti di passaggio, a riprova dell'approccio alla Tartaruga Frecciata da parte dei residenti della zona e di quelle limitrofe.