Politica

Salvini-Meloni, c'eravamo tanto amati. La destra sovranista a pezzi

Di Alberto Maggi

Così Draghi ha diviso (forse per sempre) le strade della Lega e di Fratelli d'Italia

La storia tra la Lega e Fratelli d'Italia è come quelle love story d'amore finite male. Grandi promesse, giuramento di eterna fedeltà, poi la brusca rottura, le strade si dividono e restano solo rancore e colpi bassi. L'asse sovranista italiano non esiste più. Fino a pochi giorni fa Matteo Salvini e Giorgia Meloni sembravano la coppia quasi invincibile, stando almeno ai sondaggi, della politica nostrana. Che sulla carta avrebbe potuto anche ambire a ottenere la maggioranza assoluta senza Forza Italia.

Il Centrodestra era facile da raccontare, da un lato il Carroccio e FdI, euroscettici, duri sull'immigrazione e con il grido "al voto, al voto" sempre pronto a far uscire dalla gola. Sul fronte opposto i 'liberali, cattolici, moderati, centristi, europeisti' di Silvio Berlusconi e dei 'piccolini', da Cambiamo! all'Udc. Poi è arrivato  lui, SuperMario Draghi, e tutto è cambiato.

Salvini ha sposato l'europeismo, con la Lega che addirittura apre al voto al Parlamento Ue a favore del Recovery, dicendosi pronto ad avere "frequentazioni" con il Partito Democratico (dopo anni di 'mai col Pd'). La Meloni, seppur confermando un'opposizione costruttiva e responsabile al governissimo inventato da Sergio Mattarella, resta fedele alla promessa degli elettori, 'mai al governo con il Pd e con il M5S'.

Il risultato? Veleni e stilettate. Dicono perfino che Matteo e Giorgia non si sentano da giorni, per descrivere come il gelo calato sulla destra italiana sia degno del Burian (il vento dalla Russia) in arrivo il prossimo weekend sull'Italia. "Tanto Salvini ha altre 'frequentazioni' adesso, come i compagni Zingaretti e Orlando, o la compagna Boldrini. I suoi nuovi alleati", ironizza un deputato di Fratelli d'Italia. "I post-fascisti si confermano tali, come l'Msi, si autoisolano", ribatte con un mezzo sorriso un senatore del Carroccio.

Fatto sta il nascente governo Draghi ha, probabilmente per sempre, diviso e lacerato quello che pareva agli occhi di tutti un sodalizio politico infrangibile. La Lega lavora alla svolta "responsabile" e a gestire direttamente i soldi del Recovery, dall'interno delle stanze del potere. Con l'obiettivo elettorale di sfondare al centro, svuotare Forza Italia e accreditarsi agli occhi delle cancellerie europee come una forza politica seria e affidabile. Tanto che già si parla del possibile ingresso del Carroccio nella grande famiglia del Ppe (il sogno di Berlusconi) con l'addio a Marine Le Pen alla destra estrema tedesca di Afd.

In Fratelli d'Italia gongolano e considerano un sogno che si avvera la nascita del governo di Mr 'whatever it takes' con tutti dentro e loro l'unica opposizione. Obiettivo capitalizzare al massimo sottraendo consensi soprattutto alla Lega, oggi amica e alleata dell'odiata sinistra. Se poi Draghi facesse qualche riforma impopolare, il sorpasso alle prossime elezioni sul Carroccio da parte di FdI (dicono nel partito della Meloni) sarebbe davvero a portata di mano.

Insomma, la storia d'amore a destra è davvero finita. E oggi Lega e Fratelli d'Italia sono diventati più fratelli coltelli (infatti già sta partendo la caccia sul territorio a 'rubarsi' reciprocamente consiglieri regionali e comunali) che fidanzati.