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Biscotto di Ceglie, mandorle e... L'eccellenza della Puglia a tavola

In Puglia per ritirare il "Premio 72013 Eccellenze Cegliesi 2015", il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino ha messo a confronto, attorno a un piatto di dolci tipici, alcune personalità di Ceglie Messapica, che si sono distinte nella loro attività professionale e che, con il loro impegno, hanno valorizzato questa cittadina della Valle d'Itria, tra le più antiche della Puglia. Una comunità laboriosa, dotata di talento, tenacia e disponibilità verso il sociale: doti, queste, che l’hanno fatta conoscere e apprezzare nei suoi vari ambiti di attività, dalla gastronomia all’arte, dalla cultura all'artigianato.

Un popolo di poeti, navigatori e qualche "diavolo", si potrebbe dire, riprendendo l'iscrizione sulla facciata del palazzo della Civiltà del lavoro a Roma Eur. Poeti della tradizione (Pietro Gatti, ad esempio) e navigatori digitali grazie all'elevata concentrazione di blog... di cui uno dei più letti e famosi è proprio "Il Diavoletto". 

Ecco allora, riuniti attorno a una tavola per parlare delle eccellenze di questo paese, tre cegliesi doc, oltre allo stesso direttore Perrinoil poeta e filosofo Vincenzo Gasparro, il parlamentare di Forza Italia Nicola Ciracì e lo chef Lillino Silibello, che ospita tutti nel suo ristorante "Cibus". Quest'ultimo, insieme a "Fornello Da Ricci", ha reso Ceglie un punto di riferimento per i gourmet in Puglia. Da poco è infatti nata la scuola di food. 

"Ceglie è l'Eden, il Paradiso terrestre - definisce Gasparro le straordinarie meraviglie della natura cegliese, che vanta nei suoi dintorni splendide campagne fatte di piccoli dossi e dolci vallate, oltre che essere il paese col maggior numero di trulli e antiche masserie tuttora operative -. La sua capacità di trasformare la povertà in ricchezza è tipica dei pugliesi".

"Bisogna diffondere i nostri prodotti nel mondo, sono il nostro biglietto da visita - gli fa eco Ciracì -. Meglio ancora sarebbe portare le persone qui, a consumare le nostre specialità nella nostra terra: bravi i ristoranti che le hanno inserite nel menù". 

A snocciolare le prelibatezze cegliesi e le loro tradizioni ci pensa lo chef Silibello: "Partiamo dalla mandorla riccia, ovvero zuccherata, di Francavilla: per farla si usano le mandorle cegliesi. Poi c'è il famoso biscotto di Ceglie: ogni famiglia, qui, ha la sua ricetta e, tra l'altro, è tradizione che a cucinarlo siano gli uomini, non le donne. Nella mia famiglia, per esempio, si fa il biscotto bianco, con marmellata di limone e glassa bianca al limone. La tradizione classica, invece, che è presidio slow food, prevede la marmellata di amarene rigorosamenta fatta in casa. Ora, inoltre, nella ricetta è inserito lo zucchero ma fino all'Ottocento si usava il miele". 

Ma c'è anche  da parte degli operatori una lamentela e un monito: l'assenza della politica che, lungi dal favorire, a volte frena, con le sue divisioni interessate, lo sviluppo del territorio. Un peccato, perché la Puglia è una delle regioni più dinamiche in questo momento in Italia. Spiace davvero che nei suoi territori non si sia riusciti finora a sfruttare adeguatamente le ricchezze naturali riuscendo a fare sistema e costruire una rete con politiche di brand e politiche di marketing territoriale adeguate.  

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA DEL DIRETTORE DI AFFARITALIANI.IT ANGELO MARIA PERRINO