Francia, socialisti al capolinea. Per il Ps bancarotta dopo la batosta al voto
Il Partito socialista francese, dopo la già durissima sconfitta delle presidenziali, rischia di portare i libri in tribunale
Ps al capolinea: bancarotta dopo la batosta alle elezioni
Dopo il tracollo elettorale, anche la bancarotta economica. Il Partito socialista francese, uscito a pezzi dal primo turno delle elezioni legislative dopo la già durissima sconfitta delle presidenziali, rischia di portare i libri in tribunale. La 'Beresina' del Ps, come hanno titolato i giornali d'Oltralpe con un riferimento alla disfatta militare dell'armata napoleonica durante la campagna di Russia, potrebbe costare al partito che fu di Francois Mitterand e Michel Rocard, non solo la definitiva consegna alla storia di una pagina gloriosa della politica francese e europea, ma anche 95 milioni di euro in cinque anni. Praticamente la fine materiale del partito e la bancarotta.
Cosa prevede la legge sui rimborsi elettorali
La legge sui rimborsi elettorali in Francia prevede che i partiti che hanno ottenuto l'1% in almeno 50 circoscrizioni, ottengano un rimborso di 1,42 euro a voto. Un rimborso che non è una tantum, ma che viene rinnovato ogni anno per i cinque anni della legislatura. Secondo i calcoli del Nouvel Observateur, riferiti al primo turno delle legislative, il Partito socialista, avendo ottenuto solo 1 milione e 685 mila voti, potrà contare su un rimborso di 2,4 milioni di euro. Ben cinque volte in meno rispetto ai 10,8 milioni di rimborso ottenuti nella precedente legislatura, quando il partito aveva ottenuto quasi 8 milioni di voti.
Perdita da 66 milioni di euro
Il risultato dunque è che da qui ai prossimi cinque anni, il Ps si troverà a disposizione 8 milioni e mezzo in meno all'anno, 42 milioni in cinque anni. All'emorragia di finanziamenti si aggiunge la mancata quota che ciascun deputato versa nelle casse del partito. Secondo la legge sul finanziamento alla politica, ogni parlamentare destina parte dei suoi compensi, circa 37 mila euro all'anno, al partito di appartenenza. I socialisti, secondo il drammatico esito del primo turno dovrebbero portare all'Assemblea Nazionale tra 20 e 30 deputati, ben 250 in meno rispetto alla legislatura appena conclusa: il partito perderà quindi qualcosa come 56 milioni e mezzo di euro nei prossimi cinque anni. Come se non bastasse, ogni deputato socialista versa 500 euro al mese al partito e il crollo del numero dei parlamentari porterà a un ulteriore deficit di 1 milione e mezzo di euro all'anno, 7,5 milioni in cinque anni. Oltre alla sconfitta politica dunque, anche il fallimento economico. L'era socialista in Francia rischia di chiudersi nel peggiore dei modi. Come per Napoleone sulle rive della Beresina.