Affari Europei

Grecia, le condizioni di Praga: "Entriamo nell'euro solo se esce Atene"

"Vogliamo entrare nell'euro, ma solo se prima lo abbandona la Grecia". La crisi di Atene spaventa la Repubblica Ceca. E così Praga lancia il diktat a Bruxelles per il suo ingresso nella moneta unica. La condizione obbligatoria per vedere il paese ceco entrare nell'Eurozona è stata pronunciata a chiare lettere dal presidente Milos Zeman, che ha chiarito come non possa chiedere al suo popolo di "pagare il debito di Atene e di farsi carico della dissennata politica economica greca".

Una posizione molto dura che rimpolpa le già nutrite fila di chi si oppone al piano di salvataggio della Grecia. “Devo riconoscere la fondatezza di quanti sostengono che questo non è il momento adatto per adottare la moneta unica, vista la situazione finanziaria in cui si trova Atene" ha dichiarato Zeman, "perché come membri dell’Eurozona saremmo costretti anche noi a farci carico del loro debito. La soluzione più ragionevole è quindi che prima la Grecia si faccia da parte”.

L'ingresso di Praga nell'Eurozona viene dunque ancora una volta rimandato, dopo che la stessa cosa era già accaduta nel 2010 a causa del forte deficit di bilancio. Il termine era stato rimandato al 2012 e poi posticipato nuovamente a data da destinarsi. Ora Zeman, che si dichiara da sempre favorevole all'ingresso nell'euro, lega questa importante decisione all'espulsione, o all'abbandono di Atene. "La Grecia ha già preso altri impegni in passato, ma non li ha mai rispettati”. La sfiducia cresce, riuscirà la Grecia a cancellarla coi fatti? La missione è quantomai ardua.