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Rotary Milano Porta Vercellina: il prof.Antonio Padoa Schioppa parla di Europa

Paolo Brambilla - Trendiest

Ospiti dei rotariani e della Società del Giardino i consoli accreditati a Milano. Presente alla serata anche l'Istituto Diplomatico Internazionale.

Si è tenuta presso la suggestiva cornice della Società del Giardino di Via San Paolo a Milano una splendida serata di Gala nella quale il Rotary Club Milano Porta Vercellina, insieme alla presidenza della Società del Giardino, ha ospitato i consoli accreditati a Milano. Presente anche l'avv. Simonetta Tiezzi, Governatore del Distretto 2041 del Rotary (città metropolitana di Milano).

Questa elegante tradizione si rinnova ogni anno nel mese di Febbraio da decenni: anche in questa occasione la Sala Oro della Società del Giardino era gremita di personaggi di alto profilo. Relatore sul tema dell’Europa è stato il Prof. Antonio Padoa Schioppa, mentre gli onori di casa sono stati fatti dal presidente del Rotary Club Milano Porta Vercellina Dott. Aldo Aletti e dal presidente della Società del Giardino Avv. Massimo Cerutti.

Antonio Padoa Schioppa 

Nato a Vienna nel 1937 Antonio Padoa Schioppa è un giurista, storico e accademico italiano. La sua relazione ha trattato il tema dell’Europa per quanto ne concerne sfide e attualità. “Si assiste ad una situazione in movimento, rapido e profondo, in seguito alle elezioni europee del maggio scorso” ci confida Antonio Padoa Schioppa “Non è solo un fatto formale, perché nel corso di questi 40 anni il Parlamento Europeo ha progressivamente esteso le sue competenze. Ognuno dei trattati che si sono susseguiti da Amsterdam, a Nizza, a Lisbona, ha esteso le competenze nel Parlamento Europeo in un meccanismo tipicamente federale, dove ci sono due camere. Questo è importante perché ormai una gran parte delle leggi nazionali di natura economica (ma non solo) non è altro che la traduzione a livello nazionale di leggi europee. Qualcuna ha valutato che l'80% delle leggi economiche europee ha coinvolto ciascuno dei diversi stati dei 27 paesi dell'Unione Europea.”

E afferma “Per la prima volta nel 2019 si è vista una campagna elettorale in cui si parlava effettivamente di Europa: in precedenza quasi sempre le elezioni europee erano considerate come una specie di prova d'appello delle forze politiche nazionali. Questa volta invece si parlava di Europa con due grandi schieramenti elettorali (non solo in quello italiano). Sostanzialmente ci si batteva per avere un'Europa più incisiva, più Europa ...”

Istituto Diplomatico Internazionale

Fra gli ospiti della serata era presente il presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale avv. Paolo Giordani cui abbiamo chiesto di aggiornarci sulle iniziative dell’Istituto.

“L'Istituto Diplomatico Internazionale è un ente accreditato presso le Nazioni Unite e fa parte del Consiglio Economico. Noi tentiamo di fare opera di formazione in ambito europeo e in ambito mondiale per tutte quelle che sono le parti diplomatiche: quindi dai consoli e ambasciatori alla pubblica amministrazione. Ci rivolgiamo soprattutto alla pubblica amministrazione non di quei Paesi che fanno già parte dell’Unione Europea in modo strutturato, e che sono stati i padri fondatori della nascita della comunità, ma di quei paesi che stanno entrando nella comunità o dei Paesi ancora lontani che comunque si interfacciano con la comunità europea.”

Quindi questa è una possibilità per svilupparsi e permettere a questi Paesi una crescita economica, giusto?

“Assolutamente sì, è questo il nostro obiettivo.  Diciamo che la nostra attività principale è la formazione, la formazione in ambito diplomatico. Quindi tutto quello che è ricerca scientifica per conto di Paesi dove andare ad analizzare situazioni o sviluppare progetti: questo noi facciamo”.

Quindi c'è anche un intervento sociale concreto

“Assolutamente sì. Essendo poi una ONG, facciamo attività sociali sul territorio. Quindi cerchiamo di aiutare, nel nostro piccolo, e di sviluppare quei Paesi in difficoltà sia dal punto di vista scolastico, insegnando alle persone che non hanno avuto la possibilità di frequentare una scuola, oppure facendo formazione in attività professionali.”

E state vedendo buoni riscontri con questa iniziativa?

Sì sì, abbiamo ottimi riscontri. Abbiamo appena firmato ad esempio un accordo con il governo del Kosovo. Stiamo interloquendo anche con l'Albania e con alcuni Paesi africani. Anzi, l'Africa per noi è il focus principale. Soprattutto ci è vicina la parte sahariana. Ma anche la parte occidentale e in generale quella francofona, che è quella più vicina all'Europa: va assolutamente aiutata perché non hanno modo altrimenti di svilupparsi autonomamente,”

Franco Antonio Pinardi, rappresentante a Milano dell’Istituto Diplomatico Internazionale, aggiunge: “Su Milano noi abbiamo intenzione di intraprendere delle azioni con tutti i Consolati per proporre quella che è l'attività dell'Istituto Diplomatico, cioè un affiancamento molto formativo a livello diplomatico per tutti i dipendenti del consolato e delle agenzie: laddove ci venga richiesto anche un affiancamento dal punto di vista della gestione generale. Lo facciamo in collaborazione con un'agenzia dell'ONU perché siamo loro partner e quindi con grande efficacia: in particolare ci occupiamo di tutto il percorso formativo che vuol intraprendere un giovane che si accosta alla carriera di diplomatica”.

A che età si può accedere?

“L'età è quella post-universitaria perché sono comunque Master che consentono di accedere alla carriera diplomatica e ai concorsi previsti.”

Che requisiti ci vogliono?

“Ci vuole una passione per comprendere gli equilibri internazionali che ahimé sono sempre più complicati. Perché invece che stringere intorno a dei progetti di unione, in realtà questa globalizzazione si è dimostrata molto più frazionata di quello che si pensasse. Poi occorre avere anche la disponibilità ad affrontare ogni tipo di trasferimento e la capacità di integrarsi nella regione dove ci si trova a percorrere la carriera diplomatica”.