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8 marzo, "Quasi 100mila violenze a infermiere. Chi difende le nostre donne?" - L'allarme di Nursing Up
De Palma: "In un sistema sanitario oggi più che mai “tutto al femminile”, lo dicono i numeri, le infermiere italiane, che sono madri e mogli prima che professioniste, ogni giorno si ritrovano a fronteggiare aggressioni fisiche e psicologiche sempre più br

8 marzo, "Quasi 100mila violenze a infermiere. Chi difende le nostre donne?" - L'allarme di Nursing Up
"Su 130mila aggressioni ogni anno contro gli infermieri, il 75% delle vittime sono donne, quindi sono infermiere. Nel 30% dei casi si tratta di violenza fisica: denti saltati, morsi, minacce di morte. Addirittura pazienti che con accendini in mano intimano di dare fuoco alle nostre professioniste". Lo ricorda in una nota, in occasione della Giornata Internazionale della donna, il sindacato degli infermieri Nursing Up.
Secondo il presidente Antonio De Palma: “In un sistema sanitario oggi più che mai tutto al femminile, lo dicono i numeri, le infermiere italiane, che sono madri e mogli prima che professioniste, ogni giorno si ritrovano a fronteggiare aggressioni fisiche e psicologiche sempre più brutali che nessuno dovrebbe subire. È una violenza inaccettabile che deve finire.” “Le infermiere italiane sono madri e mogli prima che professioniste. Sottraggono tempo alla loro famiglia e alla loro vita personale per prendersi cura dei pazienti, eppure ogni giorno sono costrette a subire violenze. I numeri sono inaccettabili, eppure gran parte di queste aggressioni rimangono impunite. Chi le difende?", rilancia il presidente del sindacato Nursing Up.
Secondo il Nursing Up, "oltre la metà delle aggressioni non viene denunciata". Un fenomeno sommerso che va contrastato. "La situazione è drammatica, e ciò che emerge è che molte aggressioni sono perpetrate da pazienti con disturbi psichici, che rappresentano un ulteriore fattore di rischio. Tuttavia, oltre alla disorganizzazione e alla congestionata rete ospedaliera, esiste un problema di sicurezza che richiede interventi urgenti, come il rafforzamento delle forze dell'ordine negli ospedali, soprattutto durante gli orari notturni - rimarca De Palma - Chi difende le nostre donne, perno della sanità e simbolo di competenze e qualità umane? Non è più possibile che le infermiere rimangano sole nelle corsie dei pronto soccorso o nei reparti, spesso in turni notturni, a fronteggiare pazienti aggressivi, ubriachi, esagitati, soggetti con dipendenze, e malati psichici. Una su cinque delle aggressioni è infatti causata da pazienti con disturbi mentali. Il fenomeno deve essere fermato. Non è più accettabile che le infermiere diventino vittime sacrificali di un sistema che non le protegge e che non le difende", afferma De Palma.