Cronache

Abruzzo, sgominata organizzazione mafiosa nigeriana

di Alessandro Grandi

l gruppo conosciuto come 'Black Haxe' gestisce un giro d'affari milionario fra truffe, droga e prostituzione

Ottenere la fiducia delle persone con gesti gentili, dimostrare un interesse sentimentale sano e proporsi quindi per coronare il sogno d'amore con un matrimonio. Tutto al fine di scucire denaro alle ignare e anche un po' ingenue, vittime, quasi sempre anziane. Una vera e propria truffa basata sull'amore finto, perpetrata fra l'altro da persone con documenti falsi. Non una novità, certo, ma un metodo che giocando sulla buonafede delle persone e soprattutto sui sentimenti ha consentito all'organizzazione di prosciugare diversi conti correnti.

La Procura della Repubblica dell'Aquila ha scoperto la truffa messa in piedi dalla mafia nigeriana, organizzazione che ha come base la città abruzzese ma diverse ramificazioni nelle altre città italiane. Un giro d'affari, quello dei nigeriani che vale alcuni milioni di euro fra spaccio, sfruttamento della prostituzione, sfruttamento dell'immigrazione clandestina, truffe informatiche e riciclaggio anche attraverso la compravendita di bitcoin.

L'operazione della Direzione Distrettuale Antimafia abruzzese ha consentito l'arresto di 30 persone e la perquisizione di 25 appartamenti. Per i fermati sono circa un centinaio i capi d'imputazione.
Per molto tempo L'Aquila è stata base operativa della 'Black Haxe', dove i suoi vertici hanno vissuto per molto tempo. L'operazione di polizia ha toccato anche altre 14 provincie italiane e si attendono sviluppi nei prossimi giorni.

La mafia nigeriana è molto crudele. In pochi anni è riuscita a tessere una fitta rete di collaborazioni con i maggiori gruppi criminali del Paese ma anche con cittadini italiani incensurati. E non sono mancati scontri con le altre mafie presenti in Italia per la gestione del territorio. Sono noti i metodi violenti utilizzati ad esempio nello sfruttamento di giovani donne per la prostituzione. Quasi sempre le ragazze raggiungono l'Italia con la promessa di un lavoro per poi ritrovarsi costrette a prostituirsi sulla strada sotto la minaccia della violenza anche nei confronti dei loro familiari. Alle ragazze viene sequestrato il passaporto e vengono minacciate con il rito magico juju. Per riscattare il documento devono versare cifre enormi e se non lo fanno vengono picchiate e violentate.

Fra i cittadini stranieri presenti in Italia, i nigeriani sono quelli che hanno subito più arresti e denunce fra il 2018 e il 2020. Secondo alcuni analisti del fenomeno la mafia nigeriana recluterebbe nuovi membri nei centri di accoglienza e avrebbe un organigramma e delle gerarchie molto simili a quella della 'ndrangheta, dove la violenza e l'omertà sono fondamentali per il mantenimento del potere.