Altalena per disabili chiusa per protesta delle mamme di bambini "normodotati"
L'amaro sfogo di mamma Michela: "Andiamo a rinchiuderci in casa"
Imperia. Michela Aloigi, madre di Matteo, ragazzino disabile, si sfoga affranta su facebook: “Io e Matteo ringraziamo tutti quei cittadini che hanno fatto chiudere l’altalena così che i propri figli ‘normodotati’ possano rimanere incolumi mentre loro chiacchierano e giocano con il cellulare. O sono tranquilli tranquilli al mare poiché non hanno bisogno di aiuto o accessibilità. Noi, non vi preoccupate, andiamo a rinchiuderci a casa. Grazie. W la civiltà”.
Michela, che è anche presidentessa dell’associazione La giraffa a rotelle, allude alla chiusura di un’altalena studiata appositamente per i bambini disabili e installata a fine 2016 nel parco urbano di Imperia. Il problema è che l'altalena veniva utilizzata soprattutto dai bambini "normodotati" che, per via della peculiare struttura dello strumento, correvano rischi nel totale disinteresse dei genitori. Genitori che, invece di richiamare i pargoli invitandoli a fare uso dei giochi riservati a loro, hanno preferito protestare con il risultato di far chiudere l'altalena per disabili... l'unica su cui Matteo e i ragazzini come lui potevano giocare. Insomma, come trasformare un bell'esempio di civiltà nella solita farsa tutta italiana a favore dei privilegiati a svantaggio dei più bisognosi di tutela.
Il post di Michela Aloigi ha tuttavia avuto un grande riscontro mediatico raccogliendo moltissimi attestati di solidarietà, e arrivando anche all'orecchio del sindaco di Imperia Carlo Capacci che, su Twitter, ha risposto al riguardo: "Occorre più sensibilità e rispetto per i disabili da parte di tutti. L’altalena è stata chiusa perché gli elastici di sicurezza si rompono quando viene usata dai normodotati. Stiamo per realizzare una protezione”.
Raggiunto dalla testata ImperiaPost, Capacci ha poi aggiunto: “Non c’è stata nessuna protesta, nessuno ha chiesto di chiuderla. Semplicemente, l’uso eccessivo da parte dei normodotati ha rotto gli elastici di sicurezza e quindi è stata necessaria la chiusura. Purtroppo c’è un divieto, ma non viene fatto rispettare”.