Cronache

Autostrade, nascosti report sui ponti. L'ipotesi: "Il nuovo ad sapeva"

In una chiamata intercettata Tomasi sarebbe stato informato della mancata consegna di documenti alla Finanza

Il nuovo Ad di Autostrade sapeva che il direttore dell'VIII tronco di Bari non aveva fornito documenti all'ispettore del Mit Placido Migliorino e che aveva omesso di dare documentazione alla guardia di finanza nel corso di una perquisizione. E' l'ipotesi che, secondo il Fatto Quotidiano, emergerebbe dalle intercettazioni telefoniche depositate al Riesame nell'ambito dell'inchiesta bis sui report edulcorati che a settembre ha portato a tre arresti domiciliari e sei interdittive, tra tecnici e dirigenti di Aspi e Spea. 

In particolare, il 31 gennaio, all'indomani della notizia sul nuovo filone di indagine sui falsi rapporti sullo stato di salute dei viadotti, Tomasi chiama Marrone per sapere di cosa si tratta. "Marrone spiega che - si legge nell'annotazione della gdf - l'armatura rinvenuta in sede di indagine sulla trave e' difforme dal progetto del 1974, che non hanno fornito dei documenti a Migliorino nel corso delle ispezioni del ministero e che nel corso delle perquisizioni" della gdf "hanno volontariamente omesso di consegnare la documentazione di collaudo e i certificati dei materiali". Da quanto trapela in procura la conversazione e' al centro di approfondimenti investigativi. I due al telefono si domandano come possa essere partita l'indagine sul Paolillo, il viadotto in Puglia. Marrone spiega all'amministratore che e' stato Migliorino a segnalare alla procura di Genova. Per Marrone, l'ispettore sta segnalando, in quel periodo, tutte le presunte criticita' solo perche' vuole fare carriera.