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Cronache
Calabria, blitz anti 'ndrangheta. Indagato Cesa (Udc): casa perquisita

Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, e' indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione antimafia "Basso profilo" della Dda di Catanzaro. L'abitazione romana del parlamentare e' stata perquisita stamane dalle forze dell'ordine su disposizione della procura di Catanzaro.

'Ndrangheta: Cesa, estraneo fatti. Mi dimetto segretario Udc

Lorenzo Cesa conferma di avere "ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017" e spiega: "Mi ritengo totalmente estraneo, chiedero' attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente". "Come sempre - assicura - ho piena e totale fiducia nell'operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese - annuncia - rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato". 

'Ndrangheta: arrestato assessore Calabria Francesco Talarico

L'assessore alBilancio della Regione Calabria e segretario regionale dell'Udc,Francesco Talarico, e' agli arresti domiciliari nell'ambitodell'operazione antimafia "Basso profilo" coordinata dalla Dda diCatanzaro. Nella stessa inchiesta e' indagato il segretario nazionaledel parito, Lorenzo Cesa, che ha annunciato le sue dimissioni. 

Il blitz

Ci sono amministratori locali, imprenditori e professionisti fra i destinatari delle misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Catanzaro nell'ambito dell'operazione "Basso Profilo", eseguita stamane da Dia, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Tra i destinatari, i maggiori esponenti delle cosche Aracri, Arena e Grande Aracri, operanti nel Crotonese, oltre a imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali. Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l'esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da patrimoni aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali. Nel corso delle indagini e' stata accertata la movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro.

'Ndrangheta: il "patto di scambio" e la mediazione di Cesa

Ci sarebbe un patto consistente in una promessa di appoggio elettorale fra gli uomini dell'Udc ed esponenti della 'ndrangheta all'origine del coinvolgimento di Lorenzo Cesa nell'indagine della Dda di Catanzaro in cui il segretario dello Scudo crociato dimissionario è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. In particolare, la consorteria ‘ndranghetista, nelle persone di Antonio Gallo, del consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto e del figlio Saverio, Antonino Pirrello e Natale Errigo, sarebbe entrata in scena in occasione delle elezioni politiche del marzo 2018, per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato.

In quella circostanza, secondo gli inquirenti, sarebbe stato stipulato un “patto di scambio” con il Francesco Talarico, assessore regionale al Bilancio finito agli arresti domiciliari, consistente nella promessa di “entrature” per l’ottenimento di appalti per la fornitura di prodotti antinfortunistici erogati dalla sua impresa e banditi da enti pubblici economici e società in house, "attraverso - scrivono gli inquirenti -la mediazione dell’europarlamentare Lorenzo Cesa in cambio della promessa di un “pacchetto” di voti". 

Rotondi:  "Un galantuomo che fa male a dimettersi"

‘’Lorenzo Cesa è un galantuomo, lo conosco da decenni e sulla sua onestà metto la mano sul fuoco. Suppongo che la sua iscrizione nel registro degli indagati sia un atto dovuto, in quanto segretario che ha presentato le liste Udc in Calabria, al cui interno erano gli arrestati. Per fortuna Gratteri è un magistrato autorevolissimo e stimato per la sua autonomia, sono dunque sicuro che la vicenda si chiarirà in tempi rapidissimi". A dirlo è il deputato FI Gianfranco Rotondi, presidente della Fondazione Dc.    "Capisco le ragioni di stile, ma penso che Lorenzo abbia fatto male a dimettersi da segretario del suo partito. Essere indagati, per giunta per circostanze oggettive, non significa perdere credibilità’’, conclude.

'Ndrangheta: Talarico,politico da sempre al 'Centro'

Assessore regionale al Bilancio e alle Politiche del personale, storico dirigente dell’Udc in Calabria, di cui è segretario regionale, politico di lungo corso fino a ricoprire anche la carica di presidente del Consiglio regionale. Francesco Talarico (per tutti Franco), 54 anni, è nato a Lamezia Terme ed è laureato in Economia e Commercio. Esercita la professione di dottore commercialista, è sposato e ha due figli.
 Sarebbe lui il referente delle cosche della ‘ndrangheta coinvolte nell’operazione “Basso profilo”, portata a termine oggi dalla Direzione distrettuale antimafia  di Catanzaro. Talarico è accusato di voto di scambio e associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso.
La sua lunga carriera politica è iniziata tra i banchi del Consiglio comunale di Lamezia Terme, dove è stato eletto nel 1997 e rimanendo in carica fino al 2000. Quindi, nel 2008, l’elezione a consigliere provinciale. La sua collocazione politica è stata sempre nell’area di centro, avendo iniziato il suo percorso nel movimento politico giovanile della Democrazia Cristiana. Sin dal 1997 è stato referente prima del Ccd e poi nell’Udc, di cui è stato tra i fondatori. Nel 2005 l’elezione a segretario regionale dell’Udc, carica che riveste ancora oggi.
Nell’attuale giunta regionale, Talarico è stato nominato come esterno, nella sua qualità di segretario regionale del partito parte integrante del centrodestra. La lista dell’Udc ha ottenuto un ottimo 6,8% alle regionali dello scorso anno, guadagnando due seggi.
Dal 2010 al 2015, Talarico ha, invece ricoperto l’incarico di presidente del Consiglio regionale della Calabria nella nona legislatura, dopo avere ottenuto 8.473 preferenze (il terzo più votato nella lista regionale) nella coalizione che ha sostenuto la vittoria di Giuseppe Scopelliti a governatore della Calabria, mentre la lista dell’Udc aveva conquistato 6 seggi con il 9,44%

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