Cronache

Carlos Belo, il premio Nobel per la pace accusato di abusi sessuali su minori

L'accusa lanciata dal quotidiano olandese De Groene

Pedofilia, il Nobel per la pace Carlos Belo accusato di molestie sessuali

Carlos Filipe Ximenes Belo, vescovo di Timor Est e premio Nobel per la pace nel 1996, avrebbe compiuto una serie di predazioni sessuali contro adolescenti in un periodo che va dagli anni '80 ai '90 del secolo scorso.

L'accusa viene lanciata da un quotidiano olandese, De Groene, che riferisce in dettaglio di almeno un caso in cui la vittima, all'epoca sedicenne, riferisce di essere stato attirato con una scusa nella casa del prelato.

Qui "il vescovo mi ha tolto i pantaloni, ha iniziato a toccarmi sessualmente e mi ha fatto del sesso orale", dice Paulo, il testimone chiave dell'inchiesta del giornale. Confuso e scioccato, l'adolescente si sarebbe a questo punto addormentato. Al risveglio "mi ha dato dei soldi", e "la mattina sono scappato via in fretta. Ero un po' spaventato. Mi sentivo così strano”. Gli abusi si sarebbero verificati su più vittime in un lungo periodo di tempo.

"Secondo la nostra ricerca, Belo ha abusato anche di ragazzi prima di diventare vescovo, nei primi anni '80, nel villaggio di Fatumaca, quando era superiore presso il centro educativo dei Salesiani di Don Bosco (SDB), la congregazione di cui fa parte", scrive il quotidiano che riferisce di aver tentato di contattare il prelato, che non avrebbe risposto alle chiamate.

Dopo la concessione del Nobel, continua De Groene, nel 2002 "improvvisamente Belo si dimette da capo della chiesa locale. Il Papa lo solleva dalle sue funzioni il 26 novembre 2002. Lui afferma di soffrire 'di stanchezza sia fisica che mentale'".

Nel gennaio 2003 Belo "lascia Timor Est, ufficialmente per riprendersi in Portogallo. Dopo aver parlato con il prefetto dell'allora Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e il Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, sceglie un nuovo incarico, afferma in un'intervista all'agenzia cattolica UCA News". Dopo un soggiorno in Mozambico, "ora risiede in Portogallo e non gli è stato permesso di viaggiare di propria iniziativa nel suo paese d'origine, ma prima ha dovuto chiedere il permesso a Roma".