Cronache
Calendario Codacons sotto accusa: "Sessista". La replica: "Stravolto il senso"
Carlo Calenda ha dato il via alle polemiche criticando il calendario che usa modelle nude, ma il Codacons ribatte: "È un progetto artistico e sociale"
A far esplodere la polemica è stato Carlo Calenda che ha lanciato dai suoi profili social un attacco al Codacons: "Il calendario del Codacons con tanto di votazione delle modelle. L'iniziativa è coerente con i loro obiettivi statutari e l'idea di donna è l'unica che il solitario neurone di Rienzi riesce a concepire". Il calendario si chiama "Italienza", crasi di Italia più Resilienza e vuole celebrare la ripartenza della "nostra Italia dopo la pandemia".
Il post di Calenda è subito diventato virale, rimbalzando tra i vari social e arrivando anche alle orecchie della fotografa, Tiziana Luxardo, di cui Repubblica ha riportato l'affermazione: "Difendo i nudi artistici del mio calendario, ma l'idea del concorso la boccio, non mi appartiene, è stata una scelta del Codacons, sono sempre stata femminista, ho fatto calendari sulla disabilità, contro la violenza, volevo celebrare la bellezza dell'Italia non certo mercificare il corpo delle donne".
Eppure il risultato ottenuto sembra essere il contrario: le 12 tavole in bianco e nero, con modelle fotografate nude tranne che per la sola mascherina tricolore che sfoggiano come un accessorio, sembrano scatenare più indignazione che approvazione. Ma il problema, secondo i detrattori, non è solo questo. Ad alimentare le polemiche ci sarebbe anche un concorso che molti utenti hanno definito "volgare e sessista".
Ma il Codacons non ci sta e ribatte alle polemiche con una nota del suo presidente, Giuseppe Ursini, che difende la bontà dell'iniziativa: "Il Codacons non ha mai organizzato alcun concorso per votare le modelle inserite nel calendario realizzato dall’associazione. E’ stato rivolto un invito agli utenti a votare la foto artistica preferita tra quelle che compongono il calendario Italienza, non trattandosi certo di una gara tra Miss ma di un progetto artistico e sociale".
E aggiunge: "Questa circostanza era chiaramente rilevabile dal ns sito e averci attribuito un concorso per votare modelle costituisce grave diffamazione essendo ciò estraneo ai ns fini statutari e perseguendo noi la valorizzazione delle opere d’arte anche fotografiche e non certo di modelle".
La fotografa Tiziana Luxardo, specifica poi la nota di Ursini, "non si è affatto dissociata dal calendario, ma anzi ha confermato la validità dell’iniziativa e il pieno appoggio al Codacons. Chi ha voluto stravolgere il senso dell’iniziativa Codacons legandola a concetti sessuali e pornografici del tutto inesistenti (Carlo Calenda prima e Repubblica.it poi) ha fatto un cattivo servizio alle donne, trasformando la loro immagine in qualcosa di scabroso di cui non vi è traccia nel calendario Codacons 2021".