Cronache

Consip, Scafarto passò informazioni ai servizi segreti. Spunta un altro falso

L'ufficiale del Noe già indagato per falso avrebbe passato informazioni sull'inchiesta Consip a un uomo dei Servizi segreti

SCAFARTO PASSO' INFORMAZIONI AI SERVIZI SEGRETI

Non solo i falsi sulle carte. Ora anche le informazioni passate ai Servizi segreti. L'inchiesta Consip si arricchisce di un nuovo inquietante particolare che riguarda ancora una volta il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto. L'ufficiale del nucleo operativo ecologico, infatti, è indagato anche per rivelazione di segreto d'ufficio oltre che per falso.

Il motivo? Secondo i pm di Roma, scrive il Fatto Quotidiano, avrebbe rivelato informazioni riguardanti l'inchiesta Consip a un ex collega del Noe che ora lavora all'Aise, i servizi segreti esteri che dipendono direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Un'accusa che, se provata, porrebbe altri interrogativi sulle persone che erano davvero al corrente dell'indagine.

NUOVO FALSO NELLE CARTE CONSIP

Non solo. Oltre ai due falsi già contestati (il famoso virgolettato di Bocchino attribuito ad Alfredo Romeo e la presenza di uomini dell'Aisi, i servizi segreti interni, durante le indagini) ne spunta un altro. Ci sarebbe un'altra importante discrepanza tra quanto scritto nelle carte e quanto accaduto in realtà, con una intercettazione ambientale che sarebbe stata alterata perché sarebbe stata riscontrata una profonda discrasia con un messaggio WhatsApp dello stesso Scafarto.