Cronache
Frammenti di un razzo cinese potrebbero cadere fra Sardegna e Sicilia
Il razzo cinese Lunga Marcia 5B cadrà nelle prossime ore sulla Terra. Possibile area interessata, l'Oceano Pacifico.
Caduta incontrollata sulla Terra del razzo cinese Lunga Marcia 5B?
È prevista per domani la caduta incontrollata sulla Terra di una componente del razzo cinese Lunga Marcia 5B, che il 24 luglio scorso ha portato in orbita il secondo modulo della stazione spaziale cinese Tiangong. L’impatto, previsto per la componente del razzo, avrà un’incertezza di più o meno 15 ore e resterà in volo per circa una settimana. Ancora prematuro fare ipotesi sul luogo della caduta, da circoscriversi, probabilmente, nell’area compresa tra la Sardegna e la Sicilia, nel caso in cui dovesse finire sul suolo italiano. In generale, l’area più probabile interessata alla caduta dei detriti sarà quella circoscritta all’Oceano Pacifico.
Secondo il Centro statunitense per gli studi sulle orbite e il rientro dei detriti spaziali (Cords), non sarà prevista la completa bruciatura nell’atmosfera della componente del razzo. “Ci aspettiamo che un frammento dalla massa compresa fra 5 e 9 tonnellate raggiunga il suolo”, sono state le parole degli esperti del Cords.
Non è inoltre la prima volta che un oggetto cadrà sulla terra in modo incontrollato. Degli avvenimenti analoghi erano infatti avvenuti nelle precedenti missioni del razzo in questione. Il 5 maggio 2020, infatti, è avvenuto il primo lancio di Lunga Marcia 5B, che ha visto lo stadio principale staccarsi e cadere al largo della costa occidentale africana, mentre a maggio dell’anno seguente la componente è finita nell’Oceano Indiano.
Secondo Bill Nelson, amministratore della Nasa, “la Cina non sta rispettando gli standard di responsabilità per quanto riguarda i loro detriti spaziali”. A detta di Nelson “è fondamentale che la Cina e tutte le nazioni che viaggiano nello spazio, come anche le entità commerciali, agiscano in modo responsabile e trasparente, per garantire la sicurezza, la stabilità e la sostenibilità a lungo termine delle attività nello spazio”.