Cronache
Isis, offensiva del Ramadan: kamikaze causa 14 morti in Iraq
In un nuovo messaggio audio diffuso dall'Isis, il portavoce Abu Muhammad al-Adnani esorta i musulmani ad "attaccare durante il Ramadan i cristiani, gli sciiti e i musulmani apostati che sostengono la coalizione internazionale in Iraq e in Siria". "Trasformiamo il mese di digiuno del Ramadan, cominciato la settimana scorsa, in un tempo di calamita' per gli infedeli sciiti e i musulmani apostati, sollecitando nuovi attacchi in Iraq, Siria e Libia", dice la voce registrata nel messaggio diffuso dai siti jihadisti, della durata di 28 minuti.
A tutta rispota un attacco kamikaze con un'autobomba ha causato 14 morti e almeno 24 feriti nell'area di Baladruz, nella provincia di Diyala, a nord di Baghdad. Obiettivo dell'attacco una riunione di notabili sunniti, per lo piu' della tribu' di Al-Nida. Fonti militari sottolineano che la tribu' di Al Nida sostiene il Governo nella guerra contro l'Isis.
Il terrore provocato dallo Stato Islamico in Medio Oriente sta provocando una vera e propria diaspora verso l'Europa. Oltre tremila yazidi hanno lasciato l'Iraq nelle ultime settimane per cercare rifugio nell'Europa occidentale attraverso il territorio della Turchia, in attesa che le loro terre di origine vengano liberate dalle Stato islamico (Isis). Lo ha detto Vian Dakhil, parlamentare yazida dell'Alleanza curda, attraverso un comunicato. "Durante le ultime settimane molti giovani e diverse famiglie yazide hanno lasciando il paese per recarsi in Europa occidentale attraverso la Turchia", ha detto la Dakhil, cercando di scoraggiare gli yazidi ad abbandonare il paese.
Secondo i dati della Organizzazione internazionale per le migrazioni sarebbero in totale 3.087.372 gli sfollati iracheni, di cui almeno 250 mila fuggiti dalla sola citta' di Ramadi, capoluogo della provincia occidentale di al Anbar conquistato in maggio dallo Stato islamico e teatro da settimane di una vasta offensiva dell'esercito iracheno. Il resto della popolazione sfollata proviene dalla province di Niniveh e Salah al Din le prime a cadere nella morsa dello Stato islamico nel giugno 2014.