Cronache
Meteo, alta pressione fino a Natale. Poi svolta gelida e nevosa
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Si avvicina Natale, ormai siamo quasi a metà dicembre ma l'inverno latita. Niente freddo e soprattutto niente neve, nemmeno sui monti. Che cosa sta accadendo? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Daniele Parolin del portale www.ilmeteo.it. "Il motivo di questa imponente alta pressione è la risalita dal Nord Africa di masse d'aria calda favorita dalla mancanza di forza del vortice polare che non si sta spingendo verso latitudini meridionali. La conseguenza è proprio quella di un'alta pressione stabile sul Mediterraneo e anche su buona parte dell'Europa. Al momento il vortice polare non ha alcuna intenzione di indebolirsi ma sembra restare compatto con valori elevati". Ma che cos'è il vortice polare? "E' una bassa pressione semi-permanente che gravita sul Polo Nord. Si potrebbe indebolire a causa del cosiddetto fenomeno dello 'strat-warming', ovvero il riscaldamento anomalo della stratosfera, che è la parte del cielo dopo la troposfera, tra 10 e 50 km di altitudine".
Entriamo nel dettaglio. "Quando avviene questo riscaldamento anomalo si forma un'alta pressione al Polo Nord e il vortice si divide in due: una parte va verso gli Stati Uniti e il Canada e l'altra verso l'Europa centrale e meridionale, quindi anche l'Italia. Ci sono delle analogie forti con il dicembre del 1984 a cui seguì il famoso gennaio del 1985, molto freddo e nevoso. E' per questo motivo che lo 'strat-warming' potrebbe verificarsi tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2016. A dire il vero attualmente è in atto un debole riscaldamento che potrebbe rinforzarsi e produrre un'ondata di gelo e neve in Europa e in Italia".
Ricapitolando. "Sicuramente fino a Natale, quindi per altri quindici giorni, non ci saranno svolte". Ovvero alta pressione con nebbie e freddo (anche se non intenso) in Valpadana (con elevati livelli di smog) e mite e soleggiato in montagna e sulle coste. Poi "il modello europeo, attualmente, prevede alta pressione anche dopo il 25 dicembre. Mentre il modello americano, che recentemente - va detto - ha perso un po' di colpi, prevede attorno al 25-26 dicembre una discesa di aria fredda da Nord-Est che potrebbe creare una bassa pressione portando un peggioramento al Centro-Sud con nevicate a quote medio-basse sugli Appennini".
Se invece ci fosse davvero il fenomeno dello 'strat-warming' "l'inverno sull'Italia diventerebbe molto rigido con neve diffusa e abbondante su tutte le pianure del Nord, da Torino a Milano fino a Bologna. Non è escluso che la neve possa cadere anche Roma, come nel 1985, certamente più facile a Firenze". Al momento "la probabilità che si verifichi questa svolta invernale è del 30%. E' vero che ci sono moltissime analogie con il dicembre del 1984 ma non sempre il meteo si comporta nello stesso modo. Comunque, va detto che, al di là dello 'strat-warming', potrebbero esserci due o tre incursioni di freddo con neve a quote molto basse, ma le previsioni stagionali del modello europeo sono per un inverno tutto sommato mite". Staremo a vedere.