Cronache

Mose, paratoie alzate: Laguna di Venezia isolata dal mare per la prima volta

É stato completato il sollevamento di tutte le 78 paratoie del Mose alle tre bocche di porto della Laguna di Venezia

Alle 12:25 di oggi si è completato il sollevamento di tutte le 78 paratoie del Mose alle tre bocche di porto (Lido, Malamocco e Chioggia); così per la prima volta nella sua storia, la laguna di Venezia è stata isolata dal mare

Mose: dopo il test, alzate in contemporanea 78 paratoie

Alle 10:48 è stato attivato il meccanismo idraulico che per la prima volta ha permesso il sollevamento in contemporanea di tutte le 78 paratoie, installate nelle bocche di porto di Malamocco, Chioggia e Lido, del Mose. Il test è stato dichiarato completato con successo alle 12:25 e ha permesso così per la prima volta nella storia di isolare la laguna di Venezia dal resto del mare.

"Siamo qui per un test, non è una passerella". Il premier Giuseppe Conte, assieme alla ministra delle infrastrutture Paola De Micheli e al ministro degli interni Luciana Lamorgese, oggi all’isola artificiale davanti al Lido per la cerimonia di avvio del test dove per la prima volta tutte le 78 paratoie del Mose alle tre bocche di porto della Laguna si sono alzate in contemporanea. Il sollevamento è stato completato alle 12:25, così per la prima volta nella sua storia, la laguna di Venezia è stata isolata dal mare.

Al suo arrivo Conte ha salutato, con il tocco del gomito, il governatore veneto Luca Zaia, tra loro un brevissimo scambio di battute. Prima del test, premier e ministri hanno visitato la control room da dove è stato dato il via all'operazione. Secondo il premier, l'opera sarà "completa nel 2021 ma siamo in anticipo sui tempi". Conte ha quindi premuto il pulsante per l'innalzamento delle 78 paratoie. Prima di premere il pulsante, il presidente del Consiglio si è concesso una battuta sui ritardi, scherzando con il tecnico, dai capelli bianchi, che accanto a lui ha dato via all'attivazione del sistema: "Quando ha iniziato la progettazione del Mose era all'ultimo anno di ingegneria".

Conte, test Mose

Ha dichiarato il premier: "C'è da lavorare alla manutenzione e al finanziamento di quest'opera, non ci distraiamo dai problemi pratici", anzi "vogliamo che già questo intervento, questo strumento possa trovare collocazione in sede di conversione del decreto semplificazioni. Dobbiamo affrettarci, non dobbiamo farci trovare impreparati", ha detto il premier Giuseppe Conte nel suo intervento.

Quella del Mose, spiega il premier, "non è una cerimonia di inaugurazione, siamo qui per un test, non per una passerella, perché il governo vuole toccare con mano, verificare l'andamento dei lavori". Il Mose "è una poderosa opera che attende da anni il completamento, una barriera che è nata tra tante polemiche per un obiettivo concreto: salvaguardare Venezia dall'acqua alta. Per questo quando siamo venuti qui" per l'emergenza, "per verificare i danni, quando qui abbiamo visto devastazione e angoscia, abbiamo toccato con mano la sofferenza della città e ci siamo fatti una promessa: il Mose va completato". Ora "siamo qui augurandoci possa funzionare". "La completeremo nel 2021", ma "abbiamo anticipato i tempi: se il funzionamento risponderà alle aspettative nel prossimo autunno avremo quello che abbiamo promesso anche in anticipo rispetto al 2021", ha spiegato.

"E' giusto avere dubbi, è giusta la dialettica, ma dico anche a chi sta protestando, a chi ha grandi perplessità, ai cittadini e intellettuali: concentriamoci sull'obiettivo di completare il Mose, auguriamoci tutti che funzioni", ha detto quindi il premier in riferimento alle proteste durante la cerimonia.

"Capisco perfettamente le proteste, le preoccupazioni per la salvaguardia dell'ambiente - ha ribadito poi il presidente del Consiglio nel corso di un successivo punto stampa - ma ora siamo all'ultimo miglio, sarebbe assurdo non lavorare tutti" nella stessa direzione "e auspicare che funzioni. Il nostro obiettivo è preservare, difendere Venezia, come dicono qui, dall'acqua granda".

De Micheli, test Mose

“Non mancheranno le risorse, non mancherà il disegno strategico, perché per noi la difesa di Venezia e del suo straordinario patrimonio è una questione quotidiana e non solo una questione straordinariamente eccezionale”. Lo dice la ministra dei Trasporti Paola De Micheli nel corso della conferenza stampa a margine del test.

“Le scelte che stiamo facendo sono di concretezza - aggiunge - il Protocollo fanghi è pronto ed è nel dl Semplificazioni, e vi entrerà, in accordo con il ministro Costa, una norma che definirà il profilo attuale e futuro della gestione quindi siamo pronti e a settimane entrerà in vigore”.